Il bilancio dell’opposizione: "Altro che mani torbide. Il nostro territorio ormai fanalino di coda"

Interlenghi risponde al discorso di fine anno di Calcinaro: "Da qui popolazione in fuga". E sui due mandati: "Che intendeva il sindaco?".

Il bilancio dell’opposizione: "Altro che mani torbide. Il nostro territorio ormai fanalino di coda"

Il bilancio dell’opposizione: "Altro che mani torbide. Il nostro territorio ormai fanalino di coda"

Il bilancio di fine anno del consigliere di minoranza Renzo Interlenghi, capogruppo di Fermo capoluogo, è molto meno entusiasta di quello dell’amministrazione comunale. Secondo Interlenghi la città è tutt’altro che la Fermo capoluogo che il sindaco Calcinaro annuncia: "La realtà è che, a distanza di tre anni dall’insediamento dell’ultimo Consiglio comunale e di otto anni dalla Giunta Calcinaro, la tanto amata città di Fermo sconta una riduzione degli abitanti ed è il fanalino di coda, come Provincia, tra le cinque delle Marche in termini di reddito pro capite, occupazione e aumento della disoccupazione". E ancora, per la minoranza la nostra sanità è ai minimi storici, con personale ospedaliero non in grado di far fronte alle reali esigenze del territorio e politiche miopi, "dinanzi alle necessità del territorio che non porteranno miglioramenti ma maggiore precarietà, cosa che fa pensare come il neonato ospedale di Campiglione sorgerà, forse, sulla carta, ma senza le necessarie risorse strutturali per metterlo a regime". Si attende la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema, come richiesto dal vice presidente della commissione santà, ma non sembra essere tra le priorità prossime: "Molti cittadini si lamentano, sorgono comitati spontanei per la tutela del centro storico, dei singoli quartieri, si percepisce un’insicurezza diffusa e anche un uso improprio degli spazi pubblici. Il turismo, si dice, deve diventare un settore trainante ma la verità è che il centro storico di Fermo soffre e lo dimostra la chiusura delle attività commerciali, cui si aggiunge lo spopolamento scolastico e la mancanza di uffici pubblici, uniche strutture in grado di garantire una presenza costante". "A Fermo – prosegue – e nel fermano mancano imprese trainanti, e questa è la causa principale della crisi che ci attanaglia, crisi della quale, i nostri ’accorti’ amministratori, non sembrano avvedersi"

"E’ grave che la conferenza stampa di fine anno si concluda con la frase sibillina del Sindaco secondo cui egli non lascerà la città di Fermo ’in mani insicure e torbide’. L’affermazione criptica è grave perché non viene fuori dalla bocca di un esponente partitico, bensì da quella del primo cittadino che, per antonomasia lo è di tutti e non solo di una parte. Una frase che, personalmente, mi ha messo a disagio: di chi sono le mani insicure? E, soprattutto, perché torbide?".