Il Cup e le visite fantasma "Risonanza solo pagando"

La disavventura di una 55enne di Monte Urano che a seguito di un intervento aveva bisogno dell’esame diagnostico entro due mesi: niente da fare.

"Una situazione surreale e insostenibile che mette le famiglie in grande difficoltà". Questa l’amara riflessione di una donna di 55 anni di Monte Urano che ha segnalato le insostenibili problematiche che ha avuto per prenotare un esame diagnostico presso il Cup, il centro unico regionale dedicato proprio a chi ha bisogno di prenotare analisi ed esami. La signora in questione un anno fa è stata sottoposta ad un delicato intervento presso l’ospedale di Verone per una stenosi lombare. "Avevo grandi difficoltà motorie e questa operazione ha consentito, almeno in parte, di superarle. Prima dell’operazione era necessario fare una risonanza alla fascia cervicale e lombare, total body. In quel caso l’immediatezza dell’intervento ha obbligato a fare l’esame privatamente per un costo di 400 euro".

"A operazione fatta – racconta ancora la malcapitata – nel decorso post operatorio mi è stata prescritta una risonanza magnetica dello stesso tipo da fare entro due mesi. Ho provato in ogni modo con il Cup telefonicamente più volte ma nulla da fare, dentro quel periodo di tempo nel territorio regionale impossibile trovare un appuntamento. Mi è stato consigliato di recarmi presso l’ufficio relazioni con il pubblico a Fermo ma neanche in questo caso, anche cambiando l’impegnativa, è stato possibile trovare un posti".

Una situazione insostenibile dunque, visto che i due mesi entro i quali l’esame andava sostenuto nel percorso post operatorio sono ormai agli sgoccioli con la signora che non riesce a fare ancora l’esame. Al momento l’unica soluzione sarebbe dunque quella, di fare l’esame in maniera privata, come avvenuto nel pre operatorio ma i costi sono comunque veramente molto alti. "E’ incredibile che neanche con l’impegnativa e l’urgenza si riesca a fare l’esame" dice ancora la signora, lamentando un ricorso alla sanità privata che soprattutto in certe zone delle Marche sembra essere oramai l’unica prassi che si può seguire.

"Non è possibile – chiosa amara – che un cittadino debba sempre pagare per ottenere un esame che serve per la salute. Dovendo sostenere anche ulteriori spese sanitarie per altre patologie il costo diventa insostenibile. Nelle mie stesse condizioni ci sono tanti altri cittadini".