Non finisci mai di scoprirla, la città di Fermo, nei suoi strati di storia, nei percorsi che svelano pagine nuove e sconosciute. Ogni passaggio è un possibile itinerario turistico, è qualcosa che porta attenzione e interesse. Vale per il percorso legato al ghetto ebraico, nel cuore del centro storico, case che trasudano di vicende umane, di possibilità, di arte e di sofferenza, anche. Per questo l’associazione R&V Territorio ha deciso di raccontare, in collaborazione con la comunità ebraica di Ancona, l’archivio di Stato e il comune, proprio di quel passato, di quell’identità profonda. Sarà quasi un mese di incontri, di mostre, di visite guidate al quartiere, per scoprirne segreti, curiosità, storie piccole che si sono incrociate con la storia grande. Racconta Piersante Iacopini, tra gli organizzatori della rassegna: "L’associazione R&V Territorio, di cui è presidente Francesca Luzi, è nata a Capodarco, con l’obiettivo di valorizzare e far conoscere aspetti poco noti della nostra storia. In questo caso, ha effettuato uno studio approfondito sulla comunità ebraica fermana, con l’aiuto di ricercatori come Claudia Colletta, Stefano Degli Esposti ed Eleonora Paniconi. È una realtà che già nell’Alto Medioevo ha acquisito una grande importanza, con una figura di rilievo che racconteremo nel corso degli incontri, quella di Immanuel Romano, il più importante poeta ebreo, amico di Dante Alighieri, dunque testimone della nascita della lingua italiana, morto a Fermo nel 1322". L’obiettivo è multiplo, prosegue Iacopini, Avere il supporto della comunità ebraica ci responsabilizza. Faccio parte del comitato regionale per la valorizzazione degli itinerari ebraici, un percorso non semplice ma che a Fermo, intanto, parte". Il 10 settembre, giornata mondiale della cultura ebraica, ha come tema la bellezza "che noi mostreremo con la mostra di Savini, una pubblicazione sulla Fermo del ’300 e il video di Incorvaia che farà camminare Immanuel per la città". Parla di una grande riscoperta qui a Fermo anche il presidente della comunità ebraica di Ancona, Marco Ascoli Marchetti, che sarà presente agli eventi e ne sostiene le finalità, nel tenere viva la memoria di persone che molto hanno sofferto, per difendere la loro identità. Il primo appuntamento è per il 6 settembre, alle 17,30 a Palazzo dei Priori, con l’inaugurazione della mostra d’arte di Pierluigi Savini, presentata da Loredana Finicelli. Si intitola ‘Lettere scolpite nella voce’ il percorso che il maestro Savini propone, con i suoi lavori sul tema del linguaggio indagati attraverso lo studio delle lettere dell’alfabeto ebraico. Importante anche la mostra dedicata alle tracce ebraiche rinvenute nell’archivio di Stato, a cura di Francesca Mercatili. Il sindaco Paolo Calcinaro con l’assessore Micol Lanzidei parlano di un frammento di storia cittadina poco noto ai più, il ghetto è nella zona sotto il tribunale, sotto corso Cavour, ogni pietra, ogni casa, ha qualcosa da dire e nel corso del mese, fino al 24 settembre, si potranno effettuare visite guidate e gratuite nel quartiere ebraico di San Bartolomeo, tutti i giorni dalle 10,30 alle 13 e dalle 17 alle 20, presentandosi al piano terra di palazzo dei Priori.
Angelica Malvatani