PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

Il perito: "Inverni caldi e violente bombe d’acqua"

Dante Ripa: "Precipitazioni non più diffuse, ma concentrate e pericolose"

Il perito agrario Dante Ripa

Il perito agrario Dante Ripa

"I danni causati dalle gelate primaverili sono imputabili ai cambiamenti climatici e creano sempre maggiore preoccupazione tra i produttori agricoli". Sono le parole di Dante Ripa, perito tecnico agrario dell’Amap (ex Assam) impiegato nel servizio agrometeorologico regionale. "Lavoriamo a supporto delle aziende agricole delle Marche – spiega Ripa nel settore da ben 37 anni – monitorando la situazione climatica attraverso l’installazione di 70 capannine metereologiche dislocate nelle cinque province delle Marche che forniscono dati relativi a temperature massime, medie, minime e precipitazioni. Le gelate primaverili sono maggiormente temute per le coltivazioni arboree, tra cui quelle frutticole. La situazione è molto cambiata negli anni e indubbiamente rappresenta il rischio più temuto dai produttori". Ripa spiega che, a fronte delle gelate primaverili che hanno sempre caratterizzato il territorio, il rischio che oggi rappresentano, si inserisce negli effetti dei cambiamenti climatici degli ultimi anni. "L’aumento della media delle temperature invernali – prosegue – provoca un’accelerazione delle fasi vegetative delle piante, che a ridosso della primavera vengono sorprese dalle gelate nella fase di allegagione. Ne consegue la cascola dei frutticini".

Ripa spiega che, dai dati delle capannine, si evince che nel corso degli ultimi anni, il mese di gennaio ha visto un progressivo aumento della temperatura media, risultando sempre più caldo dell’anno precedente, facendo rilevare pertanto una costante diminuzione annuale delle ore di freddo. Diversa invece la situazione dell’entità delle piogge. "A fronte di un quantitativo medio annuale rimasto invariato – aggiunge – sono cambiate le condizioni. Non si registrano più precipitazioni costanti, ma consistenti e concentrate in brevi periodi. Ne sono esempio le tanto temute bombe d’acqua". A fronte del pregio che risiede nel servizio di monitoraggio delle condizioni meteo offerto dall’Amap ai produttori agricoli, il problema resta. "Un tempo l’agricoltura era praticata secondo tradizione – aggiunge Ripa – i sistemi attuali permettono di sostenere gli agricoltori nella messa in pratica di tecniche suggerite dal monitoraggio delle condizioni meteo. Ma non possiamo frenare i rischi del cambiamento climatico. Quelli legati alle gelate possono essere governati con sistemi quali l’uso di bruciatori, sistemi di irrigazione antibrina, bruciatura di paglia eccetera. Si tratta però di pratiche costose e legate ai tempi di utilizzo che se lunghi – conclude – supererebbero gli eventuali guadagni, mettendo a repentaglio il settore agricolo".

Paola Pieragostini