"Il Tennacola non si muove da qui"

Il cda chiarisce: "Zero dubbi sul fatto che la nuova sede sarà realizzata nel lotto della zona Brancadoro"

"Il Tennacola non si muove da qui"

"Il Tennacola non si muove da qui"

Ieri pomeriggio, l’assemblea dei sindaci del Tennacola Spa e per il Cda, presieduto da Luciano Biondi (Rapagnano), l’occasione per fare chiarezza sulla questione della nuova sede "che, così come sollevata dal Pd di Sant’Elpidio a Mare non ha alcun fondamento" afferma il vicepresidente Antonio Albunia (membro eletto in rappresentanza di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare). Stando a quanto sostiene il Cda (che avrebbe spiegato la situazione anche all’assemblea dei sindaci dei 26 Comuni fermani e maceratesi che ricadono nel bacino del Tennacola) non ci sono mai stati dubbi sul fatto che la nuova sede sarà realizzata nel lotto della zona Brancadoro, a Sant’Elpidio a Mare. "E nessun Comune sta tentando lo scippo. Rapagnano non è mai stata un’ipotesi. Tra l’altro, la sede del Tennacola a Sant’Elpidio a Mare è blindata dallo Statuto, e può essere modificata solo con il 75% dei voti dell’assemblea> continua Albunia. Altra certezza è che la nuova sede si farà ma, c’è un ‘ma’ anche piuttosto pesante che riguarda i costi lievitati all’inverosimile da quando l’operazione è stata avviata, e che sono difficili da sostenere per la società. Nell’ultima previsione in ordine di tempo, si parlava di 7,3 milioni di euro

Le nuove normative sugli appalti consentono sì, che un progetto possa essere stralciato, ma prevedendo al massimo una riduzione (o un aumento) del 20%, che porterebbe a importi comunque importanti, a cui non è facile far fronte. A questo punto, la proposta che è stata presentata all’assemblea dei sindaci (cui spetta l’ultima parola e si vedrà se l’hanno ratificata o meno) e sulla quale si è discusso a lungo, sarebbe in sostanza quella di azzerare tutto il ‘pacchetto’ in essere e prendersi il tempo per riproporre un progetto nuovo, ridotto non solo nelle dimensioni della nuova costruzione, ma anche nella gestione della stessa, lasciando aperta la possibilità ad eventuali, futuri ampliamenti. Insomma, la proposta era di pensare una sede alla portata delle casse e delle disponibilità finanziarie del Tennacola. "La linea di questa gestione del Tennacola condotta è chiara: noi dobbiamo pensare al futuro della società. Il resto sono chiacchiere da bar" conclude Albunia.

Marisa Colibazzi