"La Croce Verde è divenuta una presenza importante"

Il presidente Del Moro parla del raggiungimento del traguardo dei 40 anni "Abbiamo 200 volontari che si dedicano agli altri e 30 mezzi più o meno nuovi"

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In principio sono stati Rosario, Gino, Danilo, Marzio, Paolo, Antonietta, Giancarlo e tanti altri fermani di buona volontà, sentivano di voler fare qualcosa per la comunità e hanno fondato, nel 1982, la Croce Verde di Fermo. Oggi, 40 anni esatti dopo, la pubblica assistenza ha una delle sedi più belle della regione, luogo di incontro e di aggregazione, spazio per diffondere i valori della solidarietà e del dono. Si festeggia qui il compleanno, a partire dalle 17, ci si sposta poi in Cattedrale per la celebrazione del vescovo Rocco Pennacchio per poi tornare in corteo, con le pubbliche assistenze consorelle, per inaugurare una nuova ambulanza. Il presidente è oggi Emanuele Del Moro, alla guida di un gruppo di 200 volontari che spendono in media quattro ore di volontariato ogni dieci giorni, sempre con profonda umanità, grande attenzione, una professionalità assoluta: "C’è anche chi si impegna quattro ore al giorno, abbiamo persone di tutte le età, con storie diverse ma con tanti ideali. Siamo concentrati soprattutto sui giovani, perché condividano i nostri ideali".

Tanta strada è stata fatta in 40 anni di storia, oggi a che punto siamo?

"Siamo diventati una presenza importante e riconosciuta nel territorio, abbiamo imparato tante cose ma quello che ci contraddistingue è la voglia di continuare a crescere".

La pandemia da Covid ha cambiato il corso della storia, oggi cosa resta di quella esperienza?

"Il Covid ha segnato il cambiamento, dopo due anni non siamo più gli stessi e certe situazioni non torneranno più indietro, un’evoluzione che era necessaria e che è arrivata in fretta, per forza di cose. Nel periodo della pandemia abbia prima di tutto tutelato i volontari, soprattutto i più anziani, tutti i dipendenti si sono caricati del lavoro dell’associazione, ne contiamo 15 di dipendenti, di cui 13 autisti. Di sicuro sono aumentate le spese, abbiamo avuto aumenti importanti dei costi, più di 50 mila euro se ne sono andate solo per i guanti che in quel periodo costavano come l’oro. È stato un tempo difficilissimo, ci spostavamo solo coperti al massimo con una dotazione che ci siamo dovuti procurare. Tutto serve, ne abbiamo fatto comunque una lezione".

Oggi si inaugura una nuova ambulanza, la seconda acquistata nel 2022, altre ne arriveranno nel 2023.

"Abbiamo 30 mezzi in tutto ma alcuni hanno bisogno di essere cambiati, anche la continua igienizzazione ha creato non poche difficoltà alle nostre auto. Quello che possiamo fare con le nostre forze lo facciamo. Abbiamo tante persone vicine, siamo come un’impresa e ci muoviamo molto anche nel sociale".

Metà dei servizi riguarda i trasporti socio sanitari, si va oltre l’emergenza per dare risposte a chi sta male. Qual è la cosa più importante per un volontario di Croce Verde? "L’umanità, l’attenzione agli altri. Doniamo il nostro tempo, non è un lavoro, qui ci devi mettere il cuore altrimenti non funziona. Diamo risposte anche ad alcuni comuni vicini, abbiamo l’affetto di tanta gente e finora la vicinanza di Asur non è mancata. Affronteremo i cambiamenti che verranno, siamo pronti e come sempre ci formeremo a dovere per le sfide che ci si metteranno di fronte".

Angelica Malvatani