La grande galleria . Torna ’Fermoattivo’ e il centro della città diventa casa di 70 artisti

Opere esposte in diverse vie e piazze, ma anche in edifici storici come palazzo Erioni Falconi: quadri, fotografie e tanta creatività.

La grande galleria . Torna ’Fermoattivo’ e il centro della città diventa casa di 70 artisti

La grande galleria . Torna ’Fermoattivo’ e il centro della città diventa casa di 70 artisti

Le piccole cose possono creare stupore, è la filosofia di Fermoattivo, l’evento che apre il cuore della città a turisti, visitatori e fermani, dallo scorso 25 aprile e ancora fino ad oggi. L’idea è di Bibi Iacopini che con Patrizia di Ruscio, ormai 11 anni fa, ha immaginato Fermo come un grande museo a cielo aperto, con l’aiuto di pittori, fotografi, artisti. Sono 70 le persone appassionate di creatività e di bellezza che si sono messi insieme per regalare emozioni, allestiti cortili di palazzi meravigliosi come palazzo Erioni Falconi, in corso Cefalonia, o giardini pensili come quello dell’arcivescovado. Particolarmente apprezzata la visita al retro dell’orologio di piazza, risalente al 1700, restaurato una prima volta a fine anni ’60 e poi nel 2015. E poi, l’antica sorgente nel palazzo degli Artigianelli che mostra i segni della siccità che ancora stiamo vivendo, nonostante le piogge delle scorse settimane. E poi, l’inedita sala del capitolo della confraternita della Pietà che per la prima volta si apre al pubblico e si fa contenitore di una esposizione d’arte. Un contesto bellissimo e vivo che fa da traino anche alle visite dei musei cittadine, solo ieri in 800 hanno scelto di girare le sale della Pinacoteca e della mostra di Pende e Ligabue, spazio che davvero fanno respirare aria pulita e bella. È il tipo di turismo che Fermo fa e può fare sempre di più, ne è convinto il sindaco Paolo Calcinaro che sceglie di puntare sempre di più su eventi espositivi di qualità e momenti di festa che aiutano a conoscere la città nei suoi segreti più remoti. Molto apprezzate anche le visite guidate al ghetto ebraico, organizzate dall’associazione R&V Territorio che racconta una pagina poco nota della storia della città, risalente al 1200, con una comunità di ebrei che rendeva viva la zona del centro che sta sotto corso Cavour. Soddisfatta anche Micol Lanzidei, assessore alla cultura, che con Iacopini ha attraversato tutti i luoghi dell’esposizione diffusa, per raccontare i segreti di una città che non si finisce mai di scoprire.

Angelica Malvatani