Dante in esilio ha vissuto per vent’anni. Bandito da Firenze per la sua attività politica tra i Guelfi Bianchi, quando presero il potere i Neri, nel 1301, fu condannato al pagamento di una multa e alla requisizione dei beni. Non essendosi presentato, la condanna divenne a morte. Esiliato nel 1302, Dante parteciperà a molti tentativi dei guelfi bianchi di tornare a prendere possesso della città. La cantica è costellata di invettive su Firenze e soprattutto sul suo grande nemico: il papa Bonifacio VIII.
CronacaLa militanza politica con i Guefli Bianchi