Le criticità del punto prelievi . Pubblico e privato in difficoltà

L’entrata in vigore del nuovo tariffario nazionale che prevede tagli del 30-40% per le analisi metterà a dura prova parecchi laboratori, intanto nuove segnalazioni sulla struttura elpidiense dell’Ast .

Le criticità del punto prelievi . Pubblico e privato in difficoltà

Le criticità del punto prelievi . Pubblico e privato in difficoltà

Tempi preoccupanti per i punti prelievi pubblici e privati accreditati. Questi ultimi stanno cercando di posticipare l’entrata in vigore (il 1 aprile) del nuovo tariffario nazionale che prevede per loro tagli del 30-40% per le analisi e metterà a dura prova i laboratori che non rientreranno più nei costi, come denunciato da Federbiologi Marche e dalle altre sigle sindacali. Non va meglio per i punti prelievo pubblici del fermano stando a quanto denuncia il Pd elpidiense circa una riduzione degli orari. Della questione si è fatto portavoce in consiglio regionale con una interrogazione, il consigliere regionale Fabrizio Cesetti. "L’Ast Fermo ha dichiarato che non si è depotenziato alcun servizio di prelievi, ma stando alle segnalazioni pervenute, risulterebbe il contrario" sostiene la segretaria Pd, Loredana Marziali. Etra nel merito della incresciosa situazione, aggiunge: l’invito dei dem al sindaco Alessio Pignotti è di "rappresentare le esigenze della sua comunità al Comitato dei sindaci e avere informazioni rassicuranti e veritiere sul punto prelievi dell’ospedale elpidiense". Non va meglio sul fronte dei laboratori privati accreditati che stanno chiedendo al governo il posticipo al 1 gennaio 2025 dell’entrata in vigore del nuovo tariffario in attesa di eventuali ed auspicabili modifiche dello stesso.

"Sono tagli di notevole portata per noi dei laboratori privati accreditati, anche alla luce degli aumenti degli ultimi anni - afferma Stefania Gaspari Pellei (Laboratorio Ars Sana di Sant’Elpidio a Mare) segretaria Federbiologi Marche -. Finora non ci sono state liste di attesa per le analisi perché i laboratori accreditati (50 nelle Marche per oltre 600 professionisti impiegati, ndr) hanno sostenuto il servizio pubblico. Lo facciamo a fronte di un budget fissato dalla Regione che rimane lo stesso anche col nuovo tariffario".

Il problema? "Con le nuove tariffe non saremo più in condizione di offrire il servizio a quel costo, essendo più basso dei reattivi. Gli utenti opteranno per il pubblico dove si creerebbero liste di attesa. E per noi significherà dover razionalizzare i posti di lavoro. Alla Regione chiediamo di ottimizzare le tariffe solo di alcune prestazioni, per darci modo di rientrare nelle spese, per continuare ad essere un valido supporto. Siamo in attesa di essere riconvocati".

Marisa Colibazzi