L’odontologo forense: "Così grazie ai denti si identificano sconosciuti"

Strumento efficace in caso di cadaveri senza nome, il dottor Torresi: "Celeberrimo fu il caso di riconoscimento di Adolf Hitler e Eva Braun".

L’odontologo forense: "Così grazie ai denti si identificano sconosciuti"

L’odontologo forense: "Così grazie ai denti si identificano sconosciuti"

"In caso di morte di sconosciuti, soprattutto in particolari circostanze, il modo migliore per identificarli è la componente dentale". Lo afferma il dottor Giampiero Torresi, ondontologo forense fermano, che sottolinea come allo stato attuale, considerando che gli studi dentistici eseguono cartelle cliniche e radiografie ante mortem, tale tecnica sia unica per dare un nome ad una salma anonima: "Insieme alle impronte digitali e l’esame del Dna, i denti sono un importante metodo di identificazione. Identificare un corpo senza nome è una delle caratteristiche distintive della società umana, date le sue implicazioni religiose, sociali, giuridiche. In alcune cause di morte, come ad esempio nel caso di persone carbonizzate, l’importanza della componente dentale per la sua capacità di mantenere indenne il materiale genetico, assume grande rilevanza anche nei disastri di massa. Forma, dimensioni, modificazioni terapeutiche e patologiche possono rendere unico sia la struttura che l’aspetto di un dente". Il dottor Torresi sottolinea come secondo alcuni studi la possibilità che esista un altro individuo con gli stessi parametri dentali sia di 1 su 225 milioni: "Anche lo sviluppo dell’organo dentale può contribuire all’identificazione, dato che le noxae patogene lasciano tracce nella struttura dei tessuti duri come ad esempio l’alterazione delle linee di accrescimento tra smalto e dentina. In pratica l’odontologo forense può identificare con sicurezza il 60 per cento degli ignoti, sempre se ha a disposizione una documentazione clinica sufficiente ante mortem. L’esame della dentatura contribuisce anche ad accertare il sesso della vittima".

Purtroppo in Italia non tutti gli odontoiatri eseguono una corretta cartella clinica, ad esempio quando tralasciano di annotare restauri eseguiti da colleghi precedenti, quando non archiviano lastre e fotografie. In questi casi l’odontologo forense si può trovare davanti a delle cartelle incomplete. "In moltissimi Paesi di tutto il mondo – conclude il dottor Torresi – al contrario dell’Italia, la rendicontazione avviene sempre per via telematica, quindi è più facile rintracciare una persona in base allo status dentale. Negli Usa esiste addirittura una banca dati riservata alle vittime non identificate e alle persone scomparse, in cui vengono inseriti dati e immagini cliniche reperite attraverso gli odontoiatri. Un caso celebre di identificazione tramite odontologia forense è quello di Adolf Hitler ed Eva Braun".

Fabio Castori