Mamma Atika:: "Seguite anche altre piste"

La mamma di Sohaib Teima chiede agli inquirenti di considerare altre piste nel caso del femminicidio di Auriene Laisne, sospettando minacce e uno scambio di persona.

"Chiedo disperatamente agli inquirenti di tenere in considerazione anche altre piste, non solo quella che porta a mio figlio". E’ l’appello disperato di Atika, la mamma di Sohaib Teima, il 21enne fermano accusato del femminicidio della ragazza 22enne francese con la quale aveva avuto una relazione. "Auriene aveva ricevuto minacce dai suoi datori di lavoro – continua la mamma – e aveva chiesto aiuto a mio figlio, che l’aveva aiutata a tirarsi fuori da un giro di cui la stessa ragazza aveva paura". Ma chi era Auriene Laisne? Era una ragazza di 22anni che voleva diventare hostess di volo, che aveva sospeso gli studi per mancanza di soldi. I suoi genitori, separati, sembra si occupassero poco di lei, tanto che era dovuta andare a lavorare in una pizzeria di Grenoble per mantenersi. E’ proprio in quella pizzeria, come racconta Atika, che aveva conosciuto Sohaib, giunto in Francia per frequentare la facoltà universitaria di odontoiatria: "L’ha conosciuta nella pizzeria di Grenoble dove lavorava, ma in quel periodo era fidanzata con un altro ragazzo francese che somigliava molto a mio figlio. Ho visto le foto pubblicate su Istagram: lui è riccio come Sohaib e ha lo stesso taglio degli occhi. Non potrebbe esserci stato uno scambio di persona?". Poi dopo quattro mesi di convivenza a Fermo, a casa della madre, Sohaib si rende conto che Aurienne non è la ragazza per lui e, quando tornano in Francia, decide di lasciarla. "Mio figlio – sottolinea Atika - aveva scoperto che Aurienne aveva una vita diversa dalla sua. Lui pensava solo a studiare, mentre lei voleva divertirsi. Quindi l’ha lasciata. Lei aveva iniziato a lavorare come ballerina nei locali notturni in giro per l’Europa, l’Italia e il primo di marzo era stata fermata all’aeroporto di Fiumicino con 35 grammi di cocaina. Aveva chiesto aiuto a mio figlio e gli aveva raccontato che voleva smettere con quel lavoro e che aveva ricevuto minacce. Quello che sto dicendo è tutto documentato ed è per questo che chiedo agli inquirenti di verificare anche altre piste".

Fabio Castori