Mascherine requisite, l'imprenditore di Fermo "Assurdo"

Claudio Trasatti: "Sono 315mila, arrivano dalla Cina e 20mila vanno al Senato". Salvini: prese e destinate alla Protezione civile

La Protezione civile distribuisce mascherine

La Protezione civile distribuisce mascherine

Fermo, 7 maggio 2020 - Erano appena arrivate regolarmente dalla Cina su ordinazione dell’imprenditore fermano, Claudio Trasatti, ed erano destinate una parte al Senato, l’altra a trenta farmacie. Stiamo parlando di 315mila mascherine generiche che sono state bloccate e requisite dagli operatori della dogana di Civitanova Marche su ordine del commissario Arcuri e dirottate alla Protezione Civile.

E’ accaduto ieri pomeriggio ed il sequestro è già diventato un caso nazionale. A spiegare come è andata è proprio Trasatti, che aveva già importato 100mila mascherine, sempre dalla Cina, senza avere alcun problema: "Non so in realtà cosa sia accaduto questa volta. Mi risulta soltanto che 315 mila mascherine sono bloccate al porto di Civitanova senza una motivazione esauriente. Le ho importate regolarmente dalla Cina e sono mascherine del tipo chirurgico. Non avendo il marchio Ce sono state declassate a dispositivo generico, ma non illegale. Un quantitativo di 20mila pezzi era destinato al Senato, le altre alle farmacie. Le mascherine, ordinate circa un mese fa, quando i prezzi erano alle stelle, sono state vendute a 55 centesimi ognuna e il mio guadagno è di tre centesimi. Nonostante il bassissimo ricarico, non mi sono tirato indietro ed ho sfruttato i miei rapporti commerciali con la Cina per fornire un servizio all’Italia. Ora rischio di pagarne le spese io. Questo è inaudito".

Sulla vicenda è intervenuto anche il numero uno delle Lega Matteo Salvini: "315mila mascherine ordinate, pagate ma requisite a Civitanova Marche dal commissario Arcuri per destinarle alla Protezione civile nazionale. Risultato: trenta farmacie, che avevano versato l’acconto, si ritrovano senza dispositivi. È l’ennesimo episodio di una lunga serie: chiederemo spiegazioni".

Spiegazioni che arrivano dal deputato Pd, Mario Morgoni: "Gli uffici del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, requisiscono tutti i dispositivi e le attrezzature necessari al contenimento e al contrasto del Covid 19 che vengono importati nel nostro Paese da soggetti diversi da quelli preposti alla gestione dell’emergenza stessa. Gli importatori privati che provano a far arrivare nel nostro Paese questi dispositivi a fini commerciali, come nel caso della requisizione avvenuta nelle Marche, non sono certo tra questi. Non solo, qualora questi dispositivi non hanno impresso il marchio Ce, gli stessi non possono essere messi in commercio in Italia, né tantomeno venduti dalle farmacie".