Nicolai: "Riforma sanitaria non gestita, siamo in balia degli eventi"

Sconcerto e preoccupazione per il trasferimento improvviso del direttore sanitario a Fermo. Critiche politiche e sindacali evidenziano la crisi della sanità e la mancanza di visione per lo sviluppo del territorio.

Nicolai: "Riforma sanitaria non gestita, siamo in  balia degli eventi"

Nicolai: "Riforma sanitaria non gestita, siamo in balia degli eventi"

Uno sconcerto unanime, una preoccupazione condivisa per lo stato della sanità fermana e per le prospettive che attendono il territorio. In tanto hanno commentato la notizia del trasferimento improvviso del direttore Carelli, paolo Nicolai per il Pd sottolinea: "Adesso le nostre paure, di una riforma sanitaria non gestita ed in balia degli eventi, si stanno concretizzando ogni giorno di più. Nella nostra Provincia abbiamo già subito l’avvicendamento di due direttori in un meno di un anno ed adesso il responsabile amministrativo, persona di comprovata esperienza, viene trasferito ad altro territorio per un nuovo incarico. Chi sta gestendo la riforma in atto? Con quali competenze? Nel Fermano oltre i disservizi ormai evidenti si dovrebbero portare avanti ed attenzionare l’apertura di due nuovi ospedali, finanziati per fortuna dalla precedente giunta regionale. È evidente che non ci fidiamo di questa governance e chiediamo l’allerta di tutte le istituzioni del territorio".

La Cgil invece non si dice per nulla meravigliato: "Lo abbiamo denunciato con forza al consiglio comunale aperto del 10 aprile, ribadendo quanto questo territorio, orfano di una politica capace di dare dignità ai bisogni delle cittadine e dei cittadini, stia inesorabilmente scivolando verso sud. Tutti gli indicatori socio economici, che la politica dovrebbe conoscere e soprattutto analizzare per mettere in campo azioni efficaci, lo evidenziano in maniera scientifica, a partire dal disastroso stato della Sanità, dai redditi da lavoro e pensioni più basi delle regione, al riaffacciarsi ormai ciclicamente di crisi produttive, alle infrastrutture, all’assenza cronica di una visione complessiva di sviluppo del territorio che rimetta al centro i diritti e la qualità della vita delle perone. Ma guai a dire che la provincia di Fermo è la cenerentola della Marche".

La Cisl sottolinea che è "da rimarcare la sostanziale debolezza della rappresentanza politica nostrana nei luoghi che contano. A parti inverse, Pesaro con Fermo, non ci sarebbe stato il medesimo risultato. Questo fa supporre e rafforza la presunzione che i cittadini della regione Marche non contano tutti allo stesso modo oppure che ci sia una miopia preoccupante. Ora si ricomincerà o si continuerà, abbiamo come fermani, cittadini, professionisti, operatori, perso l’ennesima battaglia e non perché l’attuale direttore amministrativo sia insostituibile o indispensabile, ma per l’ennesimo messaggio che viene inviato dalla politica ad un territorio in grandissima difficoltà"".