Ok al gruppo interregionale Adriatico Ionico

Ok al gruppo interregionale Adriatico Ionico

Ok al gruppo interregionale Adriatico Ionico

L’Ufficio di Presidenza del Comitato Europeo delle Regioni ha approvato all’unanimità la proposta del consigliere regionale Andrea Putzu di costituire il Gruppo Interregionale Adriatico Ionico. Una nuova tappa che segna l’importanza della nostra Regione in Europa e nei Balcani. La Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica (Eusair) è stata approvata nel 2014 e le Marche hanno da sempre un ruolo proattivo e strategico. Oggi la Regione Adriatico Ionica vede la partecipazione di 10 stati. Si è infatti ampliata nel 2022 con l’ingresso di due Paesi: la Repubblica di San Marino e la Repubblica della Macedonia del Nord che si sono aggiunti agli otto Stati fondatori che sono: l’Italia, l’Albania, la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, la Grecia, il Montenegro, la Serbia e la Slovenia. I membri del Comitato Europeo delle Regioni dei 4 Stati Membri dell’Unione Europea: Italia, Croazia, Grecia, Slovenia hanno sostenuto l’iniziativa di Putzu di costituire questo organismo che potrà rafforzare la cooperazione economica e sociale delle Marche con i Paesi e le Regioni del bacino Adriatico Ionico. Tra i membri firmatari componenti del Gruppo Interregionale Adriatico Ionico oltre a Putzu ci sono: il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei per l’Italia, Nikola Dobroslavic e Walter Drandic per la Croazia, Ioannis Kourakis e Nikolaos Chiotakis per la Grecia, Gregor Macedoni e Tomaz Rozen per la Slovenia e molti altri membri.

"Sono molto felice di questo risultato e fiero per la nostra Regione – ha detto il consigliere regionale –. Il lavoro di squadra avviato dal presidente Acquaroli vede oggi un successo importante che attrarrà ulteriori risorse europee e nuovi posti di lavoro nel territorio e rafforzerà l’attività delle Marche nei settori dei trasporti e energia, dell’economia, blu, del turismo e dell’ambiente valorizzando il ruolo delle imprese. Intendo attivare con i colleghi membri del Comitato delle Regioni, una collaborazione con gli altri intergruppi delle macroregioni dell’Unione Europea e una solida collaborazione con il Parlamento europeo tramite un intergruppo Adriatico Ionico. In questo momento di revisione del Piano di Azione della Strategia in cui si evidenzia la necessità di aggiungere un pilastro sociale ai quattro originari (crescita blu, connessione delle regioni, trasporti energia, qualità dell’ambiente e turismo sostenibile) è quanto mai fondamentale ravvivare il dibattito perché la strategia risponda alle esigenze attuali dei territori"