SILVIO SEBASTIANI
Cronaca

Plastic Free, Porto San Giorgio fa dietrofront. Sospesa l'ordinanza

La misura entrata in vigore il primo giugno è stata bloccata il 9: imponeva l’uso di stoviglie riciclabili

Un’operazione di pulizia delle spiagge

Un’operazione di pulizia delle spiagge

Porto San Giorgio (Fermo), 11 giugno 2020 - E ti pareva! "Plastic free" dietrofront. L’ordinanza n. 255/2019 entrata in vigore lo scorso primo giugno con cui il primo cittadino Nicola Loira aveva disposto ’coraggiosamente’ e dopo una lunga riflessione il divieto di utilizzo su tutto il territorio comunale di stoviglie di plastica nella somministrazione a qualsiasi titolo di alimenti e bevande è stata da lui altrettanto ’coraggisamente’ sospesa su richiesta di non meglio qualificati operatori. Di chi, poi, le responsabilità se non del coronavirus colpevole in questo periodo di tutti i mali? Nella nuova ordinanza, la n. 93 dello scorso 9 giugno, infatti, si legge che la decisione di sospendere la 255/2019 è stata presa "tenuto conto degli effetti negativi che il lockdown ha prodotto sulla intera categoria degli esercenti le attività artigianali, commerciali, balneari, di catering ecc. che rendono oggettivamente difficoltoso il rispetto dell’ordinanza che pure gli operatori avevano programmato e tenuto altresì conto che la riapertura tardiva delle attività di fatto non ha permesso di smaltire ancora i materiali presenti in magazzino".  

Per questi motivi il sindaco ha ritenuto: "ragionevole ed opportuno differire il termine di entrata in vigore dell’ordinanza n. 255/2019 posticipandolo al 1° maggio del 2021". E’ stato anche generoso con gli operatori che avevano chiesto di rimandarlo a dopo l’estate. Forse sbaglieremo, ma, al di là della validità o meno delle motivazione addotte, non sembra possa farci una gran bella figura! Dunque Porto San Giorgio è stata "Plastic free" per 9 giorni, vale a dire dal 1° giugno entrata in vigore dell’ordinanza n. 255 al 9 giugno data della sua sospensione. Eppure era stata formulata con serie e valide motivazioni e cioè "la crescente diffusione di oggetti in plastica monouso che vengono dispersi nell’ambiente producono gravi danni all’ecosistema e l’abbandono di plastiche contribuisce gravemente al degrado dell’ambiente, con particolare riguardo a quello marino e il problema dei rifiuti spiaggiati ha oltretutto impatto diretto sul territorio comunale". In ogni modo e sia concessa un po’ di ironia, si potrà sempre risolvere la questione dell’abbandono degli oggetti di plastica sull’arenile continuando a farli raccogliere dai bambini delle scuole, naturalmente per "educarli al rispetto dell’ambiente".