Personale da stabilizzare. E servono 260mila euro

C’è stata la firma dei sindacati sull’ipotesi di contratto integrativo aziendale. Donati: "Regolerà vari aspetti normativi ed economici dei 1.200 dipendenti Ast".

Personale da stabilizzare. E servono 260mila euro

Personale da stabilizzare. E servono 260mila euro

Un risultato positivo ma ancora tanti obiettivi da centrare nel mondo sanitario fermano. Lo ribadisce la Cisl Fp che annuncia la firma sull’ipotesi di contratto integrativo aziendale firmato con la direzione generale Gilberto Gentili, in seguito ad un accordo raggiunto il 4 ottobre. "Si tratta di un accordo fondamentale che regola vari aspetti di tipo normativo e di tipo economico riguardanti i 1. 200 dipendenti della Ast di Fermo" spiega Donati. Il sindacato ricorda che sono ancora tanti gli obiettivi da raggiungere, oggi l’azienda fermana e i vertici regionale devono incrementare i fondi contrattuali con le risorse aggiuntive previste dal nuovo contratto nazionale di lavoro a loro volta trasferite alla Regione: "Il timore, fondato, che avanza tra i dipendenti della azienda di Fermo e che le risorse che lo Stato ha stanziato trasferendole alla Regione con apposite leggi poi recepite all’interno del contratto nazionale, possano essere utilizzate per ripianare splafonamenti di altre aziende che in questi anni sono state poco attente al controllo della spesa del personale – aggiunge Donati –. Chiediamo all’assessorato e al servizio salute regionali, al netto degli scossoni politici delle ultime ore, di farsi carico del benessere di propri dipendenti prima di quello delle rispettive parti politiche quindi di procedere quanto prima alla quantificazione delle risorse aggiuntive, per Fermo si tratterebbe di 260mila complessivi. Sono fondi aggiuntivi che permetterebbero di premiare e di valorizzare il lavoro svolto dai dipendenti ed operatori professionisti della Ast di Fermo che hanno operato sottorganico e senza le dovute unità necessarie per coprire i turni senza rinunciare ai diritti contrattuali quali riposi, ferie e conciliare adeguatamente il tempo di lavoro con il tempo di vita familiare". Il contratto integrativo aziendale, il primo della nuova Ast di Fermo, rimanda quindi alla decisione regionale la possibilità di utilizzare ulteriori risorse per sviluppo professionale, il passaggio a livelli economici superiori ma anche poter valorizzare meglio chi ha un lavoro disagiato perché opera in turnazioni sulle 24 ore o è soggetto a reperibilità.

"Altre sfide attendono la sanità fermana, su tutte la stesura del Piano aziendale. Basta con le attivazioni di nuovi servizi senza chiarezza sulle risorse, per i servizi nuovi e già esistenti che s’intenderà prevedere nel piano, dovrà essere previsto l’organico necessario. Urgente arrivare per questo alla definizione prima possibile delle graduatorie per la stabilizzazione del personale precario Covid".