Ponte sull’Ete Vivo, le tante proposte di intitolazione

Il nuovo ponte ciclo-pedonale sul fiume Ete vivo unirà Porto San Giorgio a Fermo. Emergono proposte di intitolazione, tra cui quella di padre Antonio Grassi, uno dei beati della Congregazione dell'Oratorio. Il Beato è legato al Santuario di Santa Maria a Mare per aver visto strani globi di luce che illuminavano la chiesa.

Non manca molto all’inaugurazione del ponte ciclo-pedonale sul fiume Ete vivo che unirà Porto San Giorgio a Fermo. Emergono intanto le proposte di intitolazione. Si va da Nelson Mandela al già presidente della Repubblica Sandro Pertini sino a Silvio Berlusconi ed Enrico Mattei. Cercando localmente, ci sarebbero Felice Chiesa e padre Antonio Grassi, uno dei beati della Congregazione dell’Oratorio, ovverosia di San Filippo Neri. Ma perché proporre questo santo sacerdote fermano? Per convinzioni clericali? Macché! Per qualcosa invece di notevole che fece e che lo lega ai pescatori e al Santuario di Santa Maria a Mare. Dove oggi sorge il Santuario, tra l’altro ancora molto frequentato, secoli fa c’era una piccola chiesa, una Stella Maris, una Stella del Mare cui si rivolgevano quanti per mare andavano per lavoro, sfidando ogni giorno la sorte, e quanti lavoravano la terra intorno e custodivano animali. L’edificio era vitale punto di riferimento per le comunità stanziati lì nei pressi. Però il passaggio degli eserciti e le incursioni dei pirati saraceni lo quasi annientarono. Sino a quando qualcosa di eccezionale accadde. Correva il XVII secolo. Su quanto rimaneva della chiesa iniziarono a vedersi di notte strani globi di luce che la illuminavano quasi fosse mattino. Il Cardinale Rinuccini, che ci andava piano con i miracoli, aprì una inchiesta. Tra i testimoni emerse padre Antonio Grassi che non era proprio un visionario ma un uomo di grande fede, di carità, di opere concrete. Era soprannominato l’Angelo della pace per aver evitato una strage in quella rivolta del 1648 e per avere grande attenzione ai carcerati, ai bambini, ai poveri. Ebbene, il Beato raccontò di aver visto dal Girfalco, e ripetutamente, splendere di luce la Stella Maris. Ogni sabato vi si recava in pellegrinaggio a piedi. Così il tempio venne restaurato, ampliato, e divenne Santuario intitolato alla Madonna e a sua madre Anna, luogo d’accoglienza e di sostegno alle donne in attesa di partorire, e rinnovato riferimento per le genti del mare. Il Santuario sorge proprio a due passi dal nuovo ponte.

Adolfo Leoni