Riapre il bosco di Monte Cacciù: "Così abbiamo salvato il parco"

Di proprietà della Steat, ora sotto la gestione del Comune che è supportato da tante associazioni

Riapre il bosco di Monte Cacciù: "Così abbiamo salvato il parco"

Riapre il bosco di Monte Cacciù: "Così abbiamo salvato il parco"

La pioggia rovina la festa di un parco che torna a vivere, non riesce però a cancellare la voglia di illuminare un angolo di verde di una città che è tra le più verdi d’Europa. In occasione della giornata mondiale della biodiversità si riapre oggi il bosco di Monte Cacciù, di proprietà della Steat e in gestione al comune, un giorno da vivere tra canzoni e storie, arte e musica. Si ridimensiona ma non si rinuncia ad aprire alla città uno spazio che davvero merita tanto, dalle 9 alle 19 ci saranno visite guidate e momenti organizzati dal Cai, protagoniste le associazioni ambientaliste della città, l’università popolare di Fermo e tante altre realtà cittadine. La consigliera comunale Eleonora Luciani si occupa del progetto del parco dal maggio 2023: "Tutto quello che è bello è patrimonio di Fermo. Abbiamo parlato con le associazioni ambientaliste che per prime avevano proposto di riaprire a tutti, è un impegnativo parco di 7 ettari, non delimitato, ripulito due anni fa con la Steat e poi abbandonato. Siamo andati tutti a vedere la situazione e servivano risorse per pulire la parte da utilizzare per la giornata mondiale della biodiversità. L’Asite ha dato un contributo, ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile nella convinzione che quello spazio debba essere vissuto e riempito di senso". Il sindaco Paolo Calcinaro racconta che si tratta di un’area che era andata all’asta e non aveva mai riscontrato interesse: "Non ci siamo voluti tirare indietro, certo è che una volta prese in mano le chiavi abbiamo capito che l’impegno era grande, nella cura e nella progettazione. Il coinvolgimento delle associazioni fermane era fondamentale, per farlo vivere e dunque tenerlo in ordine, non ci sottrarremo alla manutenzione, il ringraziamento va a tutti e in particolare a Ettore Fedeli, esprime quello che è un dopo servizio da sindaco come amore e apertura verso la comunità". Servirebbero circa 60 mila euro l’anno per tenerlo pulito, Legambiente propone di coinvolgere i ragazzi della sezione agraria del Montani, ognuno ci mette idee e possibilità: "Non era semplice pensare di ‘salvare’ il parco, aggiunge l’assessore all’ambiente Ciarrocchi, sapevamo che non ce l’avremmo fatta senza l’aiuto delle associazioni, ci siamo messi subito al lavoro e molte realtà si stanno avvicinando. Dobbiamo far vedere come il bosco può vivere ed essere oggetto di tante iniziative". Fedeli ha coinvolto, con l’università popolare di Fermo, Legambiente, Nel nostro piccolo, Italianostra, la fattoria sociale Montepacini, il Cai, l’Auser, Chi mangi ala Foglia, il conservatorio Pergolesi, Fermo in Acquarello e il centro sociale Castiglione: "Si deve innescare un processo che è appena iniziato. L’approccio al parco deve essere complessivo, dove ognuno rafforza gli altri interventi.

Angelica Malvatani