Rifiuti, in Consiglio scoppia il caso aumento della Tari

La definizione delle aliquote era prevista per ieri, ma è stata poi rimossa. Spunta una incongruenza nei conti, l’opposizione insorge.

Rifiuti, in Consiglio scoppia il caso aumento della Tari

Rifiuti, in Consiglio scoppia il caso aumento della Tari

In consiglio comunale scoppia il caso ‘Tari’, la cui definizione delle aliquote inizialmente prevista all’ordine del giorno del consiglio di ieri, è stata poi rimossa. Come mai? Di qui, il rinvio del punto per vedere con la ditta stessa e i consulenti come venire fuori da questa impasse che ha lasciato tutti esterrefatti e che ha scombussolato i conti. E meno male che gli uffici si sono accorti dell’abnorme incongruenza delle cifre perché validare quel piano, avrebbe significato attuare un aumento di circa il 50% della tassa rifiuti. I consiglieri di minoranza del Pd, Mirco Romanelli, Fabiano Alessandrini e di Fd’I, Gionata Calcinari che hanno sollevato il problema, hanno girato il coltello nella piaga, ipotizzando sviluppi che non sarebbero indolori per il Comune: "C’è forse la volontà di recedere dal contratto? Si va verso un possibile contenzioso? Sono sempre soldi e gli effetti ricadranno sui cittadini". La minoranza ha anche ricordato come più e più volte segnalato che la ditta non stava adempiendo a quanto previsto nel contratto nei tempi fissati e molto ancora deve essere fatto "ma l’amministrazione ha sempre respinto le critiche, né mai sono state valutate sanzioni, pure previste nel contratto, per le inadempienze". Come a dire che adesso diventa difficile contestare alcunché alla Impregico (il contratto scade tra due anni) per cui non resta che attendere gli sviluppi di una situazione imprevista che crea non poche preoccupazioni e che deve essere sbloccata in tempi contingentati per definire le aliquote Tari. Né questo è stato l’unico argomento che ha animato il dibattito consiliare, quanto anche alcuni passaggi della relazione dei revisori dei conti sul consuntivo "dove si legge che il Comune sta facendo fronte a spese effettive con entrate incerte. Continuate a spendere più di quanto si è incassato e la spesa corrente ormai è fuori controllo. Il rischio di andare verso un dissesto finanziario se non date una svolta a questo modo di amministrare, ci fa rabbrividire e preoccupa – le parole pronunciate praticamente all’unisono dalla minoranza lanciando la bordata –: "Della tanto annunciata svolta che volevate impartire non vediamo nessun segno e quello che state facendo lo farebbe, anche meglio, un commissario".

Marisa Colibazzi