Rilancio del Distretto del Cappello: il confronto tra i candidati sindaci

L’ipotesi di unione dei Comuni continua a non riscuotere successo, ma bisogna frenare lo spopolamento dei piccoli borghi

Impegni elettorali già acquisiti di due ospiti, non hanno consentito un confronto completo fra i candidati sindaci del Distretto del Cappello, ma qualche elemento di riflessione è emerso. Organizzato dal consorzio ‘Cappeldoc’, si è tenuto nel teatro di Monte Vidon Corrado, un confronto fra Armando Altini e Giulio Celi per Falerone; Giampiero Tarulli e Gilberto Caraceni per Massa Fermana; Mario Amerino Clementi e Barbara Ramadori per Montappone ed Elio Vincenzi per Monte Vidon Corrado. Dopo l’introduzione dell’organizzatore Paolo Marzialetti, presidente nazionale del settore cappello della Federazione Tessilivari, sono stati toccati vari temi: implementazione dei servizi, infrastrutture viarie e digitali, sostegno alle famiglie e giovani coppie per incentivare l’approccio al lavoro e frenare lo spopolamento dei borghi, promozione del territorio e un argomento ormai storico come l’unificazione dei Comuni. Non sono mancate scaramucce più o meno accese. L’elemento cardine, se esiste la volontà di creare servizi utili non solo al singolo paese, bisogna mettersi seduti in torna ad un tavolo e decidere insieme quello che si può e si vuole fare in forma associata. Alcune idee come: la gestione unificata della raccolta dei rifiuti e dei trasporti; il recupero di immobili abbandonati nei centri storico con l’intento di trasformarli in edilizia sociale. Attività di promozione del territorio attraverso gli elementi di maggiore pregio: pinacoteca e Crivelli a Massa Fermana, il Museo del cappello e cappellaio pazzo a Montappone, la Casa museo e Centro studi Licini a Monte Vidon Corrado, il teatro Romano a Falerone. la necessità di richiedere maggiori risorse a Provincia e Regione per la manutenzione e potenziamento delle rete viaria. Infine, il progetto di ipotetica fusione dei comuni che resta al momento freddino, forse per il momento è meglio puntare ad unificare i servizi.

Alessio Carassai