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Sequestrarono un turista inglese. Pene confermate
Rigettato il ricorso in Cassazione, diventano definitive le condanne per i quattro giovanissimi accusati di aver sequestrato un turista inglese, chiedendo un riscatto per liberarlo. Ieri si è tenuta a Roma l’ultima udienza per i ragazzi che ora, dagli arresti domiciliari, passeranno al carcere. Si tratta dell’episodio avvenuto nell’ottobre del 2021, quando i carabinieri fecero irruzione in un appartamento di Monte San Giusto. Dentro c’erano Rubens Beliga Gnaga, di Monte San Giusto, e i montegranaresi Dona Conte, Ahmed Rajraji e Aurora Carpani. Chiuso in una stanza e legato c’era Sam Demilecamps (nella foto scattata nell’appartamento), all’epoca 26enne. Era stato il giovane inglese, chiedendo tramite cellulare ai familiari di aiutarlo inviandogli dei soldi, a far partire le indagini che avevano condotto fin lì i militari.
Demilecamps raccontò poi che quell’estate aveva girato tutta l’Italia. Nelle Marche aveva conosciuto il gruppo, con cui aveva trascorso alcuni giorni. Poi era partito per proseguire il suo tour. A ottobre, i ragazzi lo avevano ricontattato, concordando di vedersi a Firenze. All’incontro però l’inglese era stato picchiato, sedato, rapinato e portato a Monte San Giusto, affinché saldasse un debito che aveva con loro di 7mila euro.
I ragazzi avevano sempre assicurato che il sequestro era solo una messa in scena. Ma in primo grado e poi in appello, a Firenze, erano stati tutti condannati per sequestro di persona a scopo di estorsione: cinque anni e due mesi per Rubens Beliga Gnaga e Dona Conte, otto anni per Ahmed Rajraji, e tre anni e tre mesi per Carpani. È ancora in corso invece il processo per il presunto quinto complice, Shuayb Athimni.