Sventata truffa immobiliare. Quattro finiscono alla sbarra

Si erano finti interessati ad acquistare una costosa villa di Fermo per conto di una holding internazionale, invece sono stati scoperti con i soldi falsi.

Sventata truffa immobiliare. Quattro finiscono alla sbarra

Sventata truffa immobiliare. Quattro finiscono alla sbarra

Si erano finti interessati ad acquistare una costosa villa di Fermo per conto di una holding di intermediazione immobiliare internazionale, ma in realtà volevano mettere a segno la famosa truffa dello scambio delle banconote. L’avvocato dei venditori, una coppia di coniugi fermani, aveva però fiutato il pericolo e, una volta ottenuta la copia del passaporto di uno dei quattro malviventi, aveva contattato la polizia per poi farli finire in trappola. Per questo motivo quattro rumeni, due uomini e due donne, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di tentata truffa aggravata. Tutto inizia nel 2023, quando la coppia pubblica una serie di annunci su siti immobiliari per mettere in vendita lo stabile. Poco dopo vengono contattati da un manager che sostiene di operare per una holding internazionale interessata all’acquisto della villa. I proprietari, dopo alcuni colloqui telefonici, vengono invitati a Roma per un incontro, al quale si presentano quattro persone. Durante il meeting, venditori e acquirenti stabiliscono il prezzo della compravendita, che viene cristallizzato intorno al milione e mezzo di euro. C’è una condizione, però, gli acquirenti, vorrebbero una parcella in anticipo di duecentomila euro in contanti per i loro servizi di intermediazione. I due coniugi accettano la proposta e se ne ritornano a Fermo, dove chiedono una consulenza al legale di famiglia. E’ proprio lei la prima ad insospettirsi per la strana richiesta di denaro in contanti.

Ed è proprio lei a fare i primi accertamenti su quei presunti manager immobiliari. Nel frattempo passano tre mesi e le trattative vanno avanti fino a quando scende in campo l’avvocatessa, che inizia a trattare sulle condizioni di pagamento della parcella. Il legale di famiglia insiste per pagare la parcella ai consulenti a compravendita avvenuta, i quattro finti manager propongono allora di incontrarsi per vedere prima il denaro contante, senza incassarlo, per poi portare a termine l’affare. Quelli che all’inizio sono solo sospetti, iniziano a materializzarsi in qualcosa di più, tanto che l’avvocatessa, dopo insistenti richieste, riesce ad ottenere il passaporto dell’uomo che si è sempre presentato come dirigente del gruppo. A quel punto il legale di famiglia si rivolge alla divisione anticrimine della questura di Fermo, che fa subito scattare gli accertamenti. Dalla foto sul passaporto emerge che l’uomo è ricercato in tutta Italia, insieme ad altri complici, ma sono come delle primule rosse: si conoscono i loro volti, nessuno sa come si chiamano e dove vivono.

La polizia allerta immediatamente l’avvocatessa e, senza dire niente alla coppia di coniugi, prepara la trappola. I venditori si incontrano a Fermo con gli acquirenti, come pattuito, ma oltre a marito e moglie, ad attenderli, appostati, ci sono gli uomini dell’Anticrimine che, all’arrivo dei quattro finti manager, intervengono e fanno scattare la perquisizione. Addosso ai truffatori trovano duecentomila euro di banconote false. L’obiettivo a quel punto è chiaro: nel momento in cui i venditori avrebbero mostrato il denaro per la parcella, i malviventi lo avrebbero scambiato con le banconote false e poi avrebbero fatto perdere le loro tracce. Questa volta però, grazie al fiuto dell’avvocatessa e alle tempestive indagini degli investigatori sono finiti nella rete della polizia.

Fabio Castori