Tumore al colon, un incontro tra i medici di famiglia e l’azienda sanitaria

La sanità del futuro si sposta sul territorio con nuove forme di collaborazione tra medici di medicina generale e ospedali per la gestione degli screening preventivi e interventi chirurgici laparoscopici, come nel caso dell'azienda sanitaria di Fermo.

La sanità del futuro è sempre più spostata sul territorio e meno sull’ospedale, dove devono arrivare solo le situazioni di emergenza. Per questo è stato particolarmente significativo l’incontro voluto dall’azienda sanitaria territoriale di Fermo con i medici di medicina generale, per trovare nuove forme di collaborazione soprattutto per la gestione degli screening preventivi. L’appuntamento, organizzato nella sede dell’ordine dei medici, ha avuto per oggetto la presentazione del programma di screening colon-retto secondo le linee guida regionali e nazionali. Occasione ideale, quella offerta dall’incontro, per illustrare il percorso chirurgico di un paziente affetto da una neoplasia del colon e, più in generale, l’offerta dell’attività di chirurgia dell’Ast, diretta dal chirurgo Silvio Guerriero. Il chirurgo ha spiegato che all’ospedale Murri c’è la possibilità di utilizzare in oltre il 70 per cento dei casi un approccio laparoscopico a tutta la chirurgia addominale in generale ed, in particolare, a quella oncologica del colon, dello stomaco e del fegato: "Abbiamo la possibilità di utilizzare sistemi ottici all’avanguardia che, ha spiegato Guerriero, ci consentono una visione tridimensionale e magnificata a tutto vantaggio della precisione ed accuratezza dell’intervento chirurgico, così come di strumenti di dissezione di ultima generazione che, con una ottimale gestione di sanguinamento e resezione, ci fanno portare a termine con successo anche interventi complessi. L’associazione di laparoscopia e sistemi di gestione del paziente col protocollo Eras consente una riabilitazione postoperatoria precoce con rapida dimissione a domicilio". Nel 2023 sono stati eseguiti circa 130 interventi sul colon retto. Di questi, 72 per tumori per il 73 per cento operati in laparoscopia. "In particolare - il dettaglio fornito dal direttore della Uoc - abbiamo operato 24 adenocarcinomi del retto (nel 91 per cento dei casi con approccio laparoscopico). In totale dal 2020 sono state eseguite, nonostante le inevitabili restrizioni legate al Covid con conseguenti blocchi dell’attività chirurgica, circa 500 resezioni colorettali approcciate in laparoscopia nel 77 per cento dei casi. L’approccio multidisciplinare è, naturalmente, adottato per la gestione anche della patologia oncologica di stomaco e fegato".