Un prototipo di auto intelligente creato nei laboratori della scuola

Tutto era nato pensando a chi si mette alla guida in condizioni precarie, dopo un bicchier...

Un prototipo di auto intelligente creato nei laboratori della scuola

Un prototipo di auto intelligente creato nei laboratori della scuola

Tutto era nato pensando a chi si mette alla guida in condizioni precarie, dopo un bicchiere di troppo o magari dopo aver consumato droga. A tutte le vite perse per strada pensavano un gruppo di docenti di elettronica del Montani che, con gli studenti dell’ultimo anno di corso avevano messo a punto un’auto intelligente, oggi Franco Piergentili, che di quei docenti faceva parte, sogna di vedere quell’idea crescere e prendere corpo: "Avevamo lavorato su un’auto elettrica che ci è stata donata dalla ditta Relax di Mauro Monaldi, credo che sia ancora nei laboratori della scuola. I ragazzi avevano sistemati sensori utili a garantire una guida sicura, la prima cosa che il guidatore doveva fare per poter mettere in moto l’auto era farsi riconoscere, sistemare la cintura di sicurezza, per poi sottoporsi ai controlli dell’alcol e della droga. Solo a quel punto l’auto sarebbe partita. Sognavamo anche un dispositivo che consentisse di arrestare e spegnere l’auto in caso di investimento di un pedone o di un animale, per evitare che si potesse scappare e mancare di soccorrere le persone ferite". Avevano pensato proprio a tutto i docenti e i ragazzi, dispositivi non sempre facili da realizzare nei laboratori di una scuola ma le idee c’erano proprio tutte: "Io credo che sarebbe bello tornare a ragionare di quell’idea che magari si potrebbe sviluppare sempre meglio, noi eravamo partiti nel 2016, oggi ci sono nuovi dispositivi e molti passaggi si possono recuperare in maniera più accurata". I ragazzi all’epoca hanno studiato passaggi informatici, circuiti, possibilità, qualche volta hanno fallito ma di certo hanno appreso facendo ricerca: "Ci siamo pentiti di non aver brevettato l’idea, confida Piergentili che sui banchi del Montani ha studiato anche come studente, magari oggi c’è tempo e possibilità di migliorare ancora quell’idea e si può andare avanti. L’altra possibilità è quella di riprendere l’auto per riportarla nei locali della Relax, per poter proseguire lì la nostra ricerca, con chiunque voglia impegnarsi per questo. Io credo che sarebbe qualcosa di molto utile, tarato magari per i neo patentati, per garantire la loro sicurezza ma anche quella di pedoni e altri automobilisti. Gli incidenti stradali e i morti per la strada sono sempre di più e ogni vita salvata è un miracolo su cui dobbiamo scommettere tutti".

Angelica Malvatani