"Vendemmia e girasoli: brutti segnali"

Ciarpella di Coldiretti: "I risultati delal raccolta sono sotto la media, anche per le olive non andrà meglio"

"Vendemmia e girasoli: brutti segnali"

"Vendemmia e girasoli: brutti segnali"

Come avvenuto per la stagione estiva anche la produzione autunnale sembra destinata a registrare vertiginosi caldi di produzione nel territorio, con ripercussioni che si evidenzieranno sulla spesa della popolazione del territorio. Ancora una volta sono finite sul banco degli imputanti le condizioni climatiche che hanno caratterizzato questo 2023, con i primi mesi dell’anno caratterizzati da basse temperature, poco sole e piogge continue che sono arrivate fino al mese di giugno. A dare una prima lettura della situazione è Giuseppe Ciarpella, responsabile dell’Ufficio tecnico della Coldiretti di Montegiorgio. "I mesi autunnali nel nostro territorio sono caratterizzate da tre prodotti in particolare – spiega Ciarpella – stiamo parlando della raccolta dei girasoli, della vendemmia e della raccolta delle olive. Per le prime due abbiamo già dei risultati decisamente sotto la media delle stagioni precedenti, per il terzo la raccolta delle olive che sta partendo in questi giorni, manca il dato ufficiale, ma i segnali non sono incoraggianti". Partiamo dalla raccolta dei girasoli, nonostante i girasoli siano stati ampiamente coltivati in tutto il territorio, il raccolto si è attestata intorno ai 18-20 quintali per ettaro, ben al di sotto di quella che potrebbe considerarsi una normale raccolta stagionale. Situazione analoga anche per la vendemmia, ma con le dovute precisazioni. "La primavera molto anomala – continua Ciarpella – con le piogge e le basse temperature che si sono protratte fino a giugno, hanno influito notevolmente sulla produzione. Stiamo ultimando le verifiche ma parliamo di un calo di circa il 60%-70%. Però bisogna fare una precisazione. I grappoli che sono riusciti a salvarsi dalla primavera, grazie alla presenza del sole sono di altissima qualità. Quindi significa poco prodotto, ma avremo un vino di eccezionale qualità. Presto avremo anche dati certi per la raccolta delle olive, molti frantoi hanno già aperto, ma i primi segnali non sono incoraggianti. Per effetto delle temperature e della pioggia nei primi mesi dell’anno c’è stata una bassissima allegazione, in sostanza alcune qualità non hanno proprio prodotto oliva come il Piantone di Falerone e Leccino; le uniche varietà che hanno garantito prodotto sono state la Raggia e Sargano". Una situazione che ha investito indistintamente sia le grandi aziende agricole, ma anche i piccoli produttori che producono per uso familiare.

Alessio Carassai