Vesprini: "Un mini rinvio sarebbe come darsi la zappa sui piedi"

"Aspettiamo solo la decisione del Consiglio di Stato. Ad oggi per quanto mi consta c’è una proroga per il 2033...

Vesprini: "Un mini rinvio sarebbe come darsi la zappa sui piedi"

Vesprini: "Un mini rinvio sarebbe come darsi la zappa sui piedi"

"Aspettiamo solo la decisione del Consiglio di Stato. Ad oggi per quanto mi consta c’è una proroga per il 2033 e di fronte ad essa sarebbe come darsi la zappa sui piedi sostenerne un’altra di solo un anno".

Così, in maniera molto stringata il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini manifesta, motivando la propria posizione in merito alla situazione di incertezza sul caso direttiva Ue e sull’ennesima mini proroga, di un anno, che per il Governo deve eventualmente essere decisa dai sindaci.

Non si può dare tutti i torti a Vesprini quindi se non si unisce ai primi cittadini che sostengono la proroga di un anno della Bolkestein.

La direttiva europea, come ormai anche i sassi sanno, che dispone la messa all’asta delle concessioni balneari alla scadenza della concessione ed è per questo che gli interessati cercano con le proroghe tenere più lontana possibile queta scadenza. Dunque il sindaco Vesprini si unisce ai colleghi della costa fermana che hanno semplicemente deciso di non decidere, ovvero di stare nella situazione in cui imprese e sindaci stessi si sono ritrovati. Del resto la proroga di un ann o potrebbe creare dei problemi ai concessionari sangiorgesi che l’hanno, o l’avrebbero, fino al 2033. Come mai questo? "Perché – spiega il presidente provinciale dei balneari Romano Montagnoli – quando nel 2020 furono rinnovate le concessioni il sindaco decise e la Giunta deiberò l’effettuazione di evidenza pubblica con tanto di bando e la sua messa in pubblicazione. Non intervenne nessun concorrente e le concessioni furono prorogate fino al 2033. Allora fu possibile".

Insomma, il rebus concessioni sì o concessioni no continuerà a pesare come una spada di Damocle sulle teste dei balneari, nonostanto il Governo avesse fatto del No Bolkestein un perno della campagna elettorale.