"Affittare senza pensieri ai giovani. Con il Patto per la Casa ora si può"

Bondeno, il Comune ha aderito all’accordo che agevola i canoni calmierati e dà garanzie ai proprietari

"Affittare senza pensieri ai giovani. Con il Patto per la Casa ora si può"

"Affittare senza pensieri ai giovani. Con il Patto per la Casa ora si può"

Il Comune, attraverso una delibera di consiglio Comunale promossa all’unanimità, ha scelto di aderire al Patto per la Casa della “Regione Emilia-Romagna”, approvando inoltre lo schema di convenzione con Acer Ferrara che sarà il soggetto deputato a fare da mediatore fra la domanda e l’offerta immobiliare. Con il Patto per la Casa, infatti, l’obiettivo è quello di dare sostegno alla locazione delle persone appartenenti alla cosiddetta “fascia intermedia”, ovvero a quei nuclei familiari in condizioni di fragilità ma che non hanno accesso all’edilizia residenziale pubblica. In primis, dunque, questa progettualità mira a immettere nuovi alloggi sul mercato della locazione a canone calmierato, incentivando i proprietari degli immobili mediante specifiche misure e garanzie anche in relazione a eventuali morosità degli affittuari oppure in sostegno al pagamento delle spese legali a seguito degli avvisi di sfratto. A illustrare la proposta davanti all’assise è stata il vicesindaco con delega ai Servizi sociali, Francesca Piacentini, la quale ha rimarcato come Bondeno sia fra i primissimi comuni del territorio provinciale ad aderire formalmente al Patto per la Casa, peraltro stipulando già una convenzione con Acer che svolgerà anche il ruolo di “agenzia” di intermediazione fra proprietario e inquilino. Tale progettualità non comporta alcun costo per le casse comunali, visto il finanziamento regionale che il Comune trasferirà direttamente ad Acer in varie tranche erogate sulla base della rendicontazioni in cui dovrà essere dimostrato l’effettivo utilizzo delle risorse economiche. Dato che il Patto per la Casa si rivolge alle persone della cosiddetta “fascia intermedia”, i criteri per la valutazione del miglior abbinamento fra alloggio occupabile e nucleo familiare da inserirvi terranno conto in primo luogo dell’Isee, ma anche del numero di minori presenti in famiglia, della presenza o meno di persone disabili con un grado di invalidità superiore al 67%, di giovani coppie con almeno un componente di età inferiore ai 35 anni e infine dell’anzianità della domanda. In più, nel nucleo familiare richiedente l’alloggio dovrà essere presente almeno un soggetto che percepisce un reddito da lavoro autonomo o da contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi (nella foto il sindaco).

Claudia Fortini