"Alleviamo i pesci protettori delle risaie"

Codigoro, sono stati immessi nelle acque 2.500 avannotti per ettaro allo scopo di difendere la produzione da insetti e larve

"Alleviamo i pesci protettori delle risaie"

"Alleviamo i pesci protettori delle risaie"

Un nuovo modo di fare agricoltura, creando una perfetta sinergia fra il mondo agricolo e grande distribuzione che metta al primo posto la salvaguardia di quel bene prezioso che è l’ambiente, è stato illustrato ieri mattina, fra le risaie di Mezzogoro, durante la trebbiatura. Ad illustrare il progetto Claudia Maccarini di Filiera Agricola Italiana, Marcello Candelori direttore acquisti della Lidl, Mauro Tonello agricoltore e presidente della Società Italiana Sementi e Pasquale Di Lella, per le Bonifiche Ferraresi, cominciato lo scorso luglio. Nelle risaie aderenti al progetto "Riso Amico dei Pesci" nelle quali sono stati immessi più di 2.500 avannotti per ettaro che si nutrono di larve di insetti potenzialmente nocivi per la pianta del riso e che con le loro deiezioni fungono da fertilizzanti naturali.

Una presenza attiva che partecipa allo sviluppo di un ambiente ideale per la coltivazione del riso e alla preservazione della biodiversità tipica delle risaie, a settembre svuotate dall’acqua, constatando come gli avannotti fossero diventati pesci di diversi centimetri di lunghezza. "Un prodotto con meno agenti chimici e rispettoso dell’ambiente - dice Tonello - con pesci che, verificato dall’Università, effettuano una fitodepurazione naturale". Anche per Maccarini, c’è "una gestione concreta nella quale si regista la rintracciabilità del seme, del campo e dell’agricoltore per una sicurezza del consumatore e un’adeguata remunerazione". "Siamo orgogliosi di essere partner di un progetto che trova nei nostri impianti - afferma Di Lella - presso le Bonifiche Ferraresi a soli 11 chilometri, una parte in grado di ridurre sprechi e costi, a vantaggio della collettività". Il riso da novembre, dopo una fase sperimentale, sarà permanentemente sugli scaffali dei negozi della Lidl "col quale, grazie al sigillo di qualità firmato dagli Agricoltori Italiani – sottolinea Candelori – il consumatore che sceglierà questo riso può tra contribuire al mantenimento di un ecosistema della risaie sostenendo gli agricoltori". E’ stato esplicitato come il risone, prima di divenire riso, venga essiccato usando molta aria calda, per un approccio più naturale, le caratteristiche delle mietitrebbie più leggere, che compattano meno i terreni agricoli. Le tante idee sulle quali, sinergicamente questi attori stanno studiando per rendere l’agricoltura giustamente retributiva, per i "custodi della terra" ovvero gli agricoltori, realizzare un maggior rispetto dell’ambiente ed una significativa sicurezza per il consumatore conosca ogni passaggio dal campo agli scaffali della grande distribuzione.

cla. casta.