FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Ariostea, la piazza che divide. Le firme salgono a trecento: "Non è questo il luogo adatto". Il sindaco pronto al dialogo

I residenti scrivono a Fabbri: "Quasi due mesi di rumba considerati la raffica di 16 concerti". Il primo cittadino: "Cercheremo di migliorare tutti gli aspetti, a farlo con chi ci crede".

I residenti scrivono a Fabbri: "Quasi due mesi di rumba considerati la raffica di 16 concerti". Il primo cittadino: "Cercheremo di migliorare tutti gli aspetti, a farlo con chi ci crede".

I residenti scrivono a Fabbri: "Quasi due mesi di rumba considerati la raffica di 16 concerti". Il primo cittadino: "Cercheremo di migliorare tutti gli aspetti, a farlo con chi ci crede".

Da 57 che erano all’inizio, ora i cittadini che protestano per i concerti di piazza Ariostea sono diventati oltre trecento. Per la verità, scorrendo i nomi di chi ha sottoscritto la lettera-appello rivolta al primo cittadino Alan Fabbri, ci sono anche diverse persone che non risiedono nella zona ma che hanno comunque deciso di sottoscrivere il documento in segno di solidarietà ai concittadini coinvolti in quella che sta assumendo sempre di più i connotati di una battaglia dalla forte venatura politica.

I contenuti della missiva ricalcano il primo appello che il Carlino pubblicò all’indomani del primo concerto degli Slipknot. La tesi di fondo è chiara. "Piazza Ariostea non è il luogo adatto per ospitare una manifestazione musicale così impattante – così i firmatari della lettera – . Quasi due mesi di rumba considerati la raffica di 16 concerti in 26 giorni e il monta e smonta. Con forti disagi alla viabilità, blocchi stradali continui, impossibilità di parcheggiare, decibel senza un limite fino alle 2 di notte e disagi pesanti per chi vive nel quartiere". Questa scelta, secondo i sottoscrittori, "penalizza i residenti, creando una profonda frattura tra chi ha il privilegio di divertirsi e chi invece subisce. Famiglie, lavoratori, bambini, anziani, persone fragili: tutti messi da parte in nome dell’intrattenimento".

Di qui l’invito a Fabbri. "Per farle toccare con mano i disagi, vorremmo invitarla a farle fare un giro per il quartiere assieme a noi – prosegue il documenti – . Per vedere, con i suoi occhi, quanti pericoli e ostacoli ci sono, specie per i più fragili: attraversamenti stradali mozzati, impossibilità di parcheggio per i residenti, corridoi pedonali dove forse potrebbe passarci un cane, certo non una persona".

A questo, i residenti aggiungono altri due dettagli. "L’ordinanza del Comune – scrivono – indica, tra i vari, il seguente provvedimento: "Istituzione di un passaggio pedonale di larghezza di almeno un metro, a fianco del loggiato della scuola San Vincenzo, mediante apposizione di apposita segnaletica e di adeguata protezione negli orari in cui è consentita la circolazione stradale". Questo "passaggio pedonale", non è altro che una fila di birilli stradali che delimitano un asse un po’ concavo in cui l’acqua piovana scarica nella fogna". Da ultimo, segnalano che "nella zona attorno a piazza Ariostea, alcuni attraversamenti pedonali sono "mozzati" dalle transenne e dunque estremamente pericolosi. Alcune transenne molto alte, tra l’altro, ostruiscono la visuale dei conducenti: i pedoni sono visibili solo quando già a ridosso delle strisce".

Insomma, anche dopo l’incontro pubblico dei giorni scorsi, la situazione è ancora ingarbugliata. Va detto, fra l’altro, che il sindaco Alan Fabbri nei giorni scorsi in un lungo post sulla sua pagina social istituzionale aveva chiarito l suo intendimento. "Cercheremo di migliorare sempre di più tutti gli aspetti su piazza Ariostea – così il primo cittadino – con i tecnici e con il dialogo, e continueremo a farlo con chi ci crede, con chi ha la consapevolezza che la nostra città non è "troppo piccola", ma solo troppo a lungo è stata fatta sentire tale".