"Arrivano in prima superiore poi abbandonano per la pesca"

Sindaca di Goro, Maria Marika Bugnoli, affronta con tenacia il problema dell'abbandono scolastico nel Basso Ferrarese, con progetti di incentivazione e attività laboratoriali per orientare i giovani verso nuove opportunità.

Sindaca, lei sa di amministrare uno fra i comuni con il più basso tasso di istruzione in Italia? "Certo che lo so, purtroppo. Però posso dirle una cosa con grande orgoglio? Nei giorni scorsi in Consiglio comunale abbiamo premiato tre giovani ragazzi che hanno preso la licenza media con 10 e lode. Anche noi abbiamo le nostre eccellenze". Maria Marika Bugnoli risponde con la consapevolezza di chi sa quali sono i grossi problemi del territorio – lei è sindaca di Goro – ma al contempo con la tenacia di chi non vuole gettare la spugna. Anzi, tentare di invertire questa tendenza.

Bugnoli, il 74,4% dei ‘suoi’ residenti ha un livello di istruzione medio-bassa. Come se lo spiega?

"Il nostro comune ha sempre avuto un triste primato sotto questo profilo. Ma il Basso Ferrarese, in generale, ha sempre avuto alti livelli di abbandono scolastico. Per quanto riguarda Goro, il motivo è molto semplice: i ragazzi completano i primi due cicli di istruzione. Poi, arrivano alle superiori, fanno i primi due o tre anni e smettono. Vanno a vongole, con i genitori. Qui, il 90% delle persone va a pescare. O per lo meno ci andava, prima che arrivasse il granchio blu a devastare il tutto. Con quello, ora, temo anche che si affaccerà il problema della disoccupazione".

Ma non c’è modo di condurli verso altre strade?

"Diciamo che ai giovani di queste zone manca anche in qualche modo lo stimolo a fare altro. Lasciano la scuola perché sanno che andranno immediatamente a lavorare. Che senso ha, per loro, prendere il diploma?".

Prima del suo mandato, ha svolto la funzione di assessore alla Pubblica Istruzione. Dunque è un tema, quello dell’abbandono scolastico, che sente molto. Quali iniziative avete messo in campo per tentare di arginarlo?

"Stiamo organizzando, al pomeriggio, dei gruppi di lavoro e di studio per incentivare i ragazzi a non abbandonare il ciclo d’istruzione. I ragazzi, con l’aiuto di alcune associazioni di volontariato, si trovano o in biblioteca o nelle sedi degli enti, per studiare ed elaborare progetti assieme. In più, grazie ai fondi del Pnrr, stiamo elaborando una progettualità – con l’istituto comprensivo di Mesola – per realizzare attività laboratoriali, acquistando degli strumenti innovativi (tipo robotica) per orientarli verso nuove opportunità di lavoro. Il tutto, coinvolgendo le famiglie".

Il vostro territorio sconta un’altra profonda criticità: la mancanza di infrastrutture che colleghino i paesi alle scuole.

"Quello delle infrastrutture e dei trasporti è un vero dramma. Basti pensare che, da Gorino a Codigoro (dove ci sono gli istituti superiori), ci sono 30 chilometri. Non c’è un treno. Le linee di trasporto pubbliche sono poche e spesso sono attive solo durante l’anno scolastico".

f.d.b.