Arsenale irregolare, la condanna è definitiva

FERRARA Tre anni erano e tre rimangono. È diventata definitiva la sentenza per un 41enne ferrarese accusato di violazioni in materia...

Arsenale irregolare, la condanna è definitiva

Arsenale irregolare, la condanna è definitiva

Tre anni erano e tre rimangono. È diventata definitiva la sentenza per un 41enne ferrarese accusato di violazioni in materia di detenzione e custodia di svariate armi. La maggior parte delle quali, va specificato, non fu mai trovata, neppure durante le perquisizioni. Nonostante ciò, i giudici di tre gradi di giudizio si sono convinti che ne fosse effettivamente entrato in possesso e le avesse detenute in maniera illegale. Sulla base di questo convincimento, l’imputato fu condannato in primo grado a quattro anni di reclusione e novemila euro di multa (il pubblico ministero Stefano Longhi ne aveva chiesti sei e diecimila euro di multa). La sentenza risale al gennaio del 2021. Nel novembre del 2022, la corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, condannò il 41enne a tre anni, cinque mesi, 15 giorni di reclusione e ottomila euro di multa. Un verdetto impugnato dal difensore dell’imputato davanti alla corte di Cassazione. Nei giorni scorsi, gli ermellini hanno messo la parola fine alla vicenda giudicando inammissibile il ricorso presentato dal 41enne.

La vicenda finita al centro del processo arrivato a sentenza definitiva ruota intorno a un arsenale ‘fantasma’: dodici pistole e una baionetta quasi del tutto svanite nel nulla. Secondo gli inquirenti sarebbero però tutte riconducibili al 41enne. In relazione a queste armi, come anticipato, l’imputato avrebbe commesso diverse violazioni in materia di detenzione e custodia. In particolare, gli veniva contestato di non aver denunciato le rivoltelle acquistate e di aver tenuto nascosto il luogo in cui si trovavano. I fatti risalgono a cinque anni fa e prendono le mosse dagli

accertamenti incrociati svolti sulle comunicazioni di vendita di armi da parte di un paio di negozi specializzati. Stando a quanto emerso, gli esercizi in questione avrebbero ceduto proprio all’imputato le dodici pistole di varia tipologia e la baionetta. Dopo due perquisizioni a vuoto, gli inquirenti hanno infine trovato due armi, finite nelle mani di altri soggetti. Abbastanza per mandare a processo l’imputato.