Artigiani e mercanti. Mestieri, storia e cultura. Il programma delle visite con la Confartigianato

Interesserà varie zone del centro storico l’itinerario che, a partire dalle 15, condurrà i partecipanti dal ’Castelvecchio’ al ’Borgo inferiore’ passando per Santa Maria in Vado coinvolgendo alcuni imprenditori. Si ripete l’11 maggio .

Artigiani e mercanti. Mestieri, storia e cultura. Il programma delle visite con la Confartigianato

Artigiani e mercanti. Mestieri, storia e cultura. Il programma delle visite con la Confartigianato

"Storie di artigiani e mercanti nella Ferrara antica". Quello che Confartigianato vuole portare dal vivo lungo le strade, i vicoli e le piazze in questi mesi è più di una semplice proposta di intrattenimento culturale. È un vero e proprio percorso di valorizzazione e riscoperta di un patrimonio consolidato in oltre dieci secoli di vita cittadina, una eredità che gli artigiani e i commercianti dei nostri tempi, con le rispettive rappresentanze, possono e dovrebbero rivendicare come le proprie irrinunciabili radici. Tante storie, spesso sconosciute o dimenticate, che rappresentano una storia a pieno titolo nella storia cittadina con la "S" maiuscola. Ci sono – è vero – gli Azzo VII, i Niccolò III, i Borso, gli Ercole e gli Alfonso, così come il cardinale Aldobrandini e i suoi successori, ma sullo sfondo dei grandi eventi firmati da questi celebri personaggi, si snoda un intreccio narrativo molto più discreto e silenzioso, che pur tuttavia ha contribuito in maniera determinate a plasmare la città nella sua identità comunitaria e urbanistica. Come la storia del monumento per antonomasia di Ferrara, quel "Castelvecchio" di San Michele nato a fine Trecento come conseguenza di una violenta rivolta fiscale dei ceti produttivi e con una impronta di fondazione ben lungi da quell’idea di elegante residenza di corte rinascimentale che sarebbe divenuta la cifra stilistica della struttura nel Cinquecento. Storie di ordinaria vita d’impresa e di ordinaria conflittualità fra categorie economiche. Come l’eterno conflitto fra ricchi "merciai" e "drappieri" setaioli e lanieri da una parte e più umili "strazzaroli" dall’altra per accuse incrociate di concorrenza sleale. O fra "callegari" (calzolai) e "pelacani" (conciatori di pelli) per la qualità delle forniture. O ancora fra "mastellari" (fabbricanti di botti e tini) e "vasellari" (vasai e produttori di stoviglie), vertenza risolta con contorni comici nel 1630, quando il Tribunale dei Savi, con sentenza inappellabile, ordinò la fusione delle due Arti per mettere fine una volta per tutte ad una eterna litispendenza che aveva ormai paralizzato gli uffici giudiziari. E ancora, le rivendicazioni "sindacali" degli Orefici che, dopo un secolo di attesa, nel 1476 videro finalmente riconosciuta la propria indipendenza dalla più "rozza" Arte dei Fabbri. Storie di civiltà cristiana – fondamento di ciò che ancora oggi, nonostante tutto, ci ostiniamo a chiamare "Occidente" – con tutto ciò che questo rappresenta e che può essere riassunto in un solo principio basilare: il riconoscimento della dignità incommensurabile della persona umana come cardine della societas in ogni suo aspetto, civile, politico, giuridico, economico e sociale. Tutte queste storie saranno rese accessibili al pubblico nelle prossime giornate di oggi e sabato 11 maggio, a partire dalle 15.00, nella cornice di straordinario fascino offerta dalle vie del centro storico. Il primo percorso ne attraverserà il cuore pulsante, dal Castello Estense fino alla Basilica di Santa Maria in Vado. Il secondo appuntamento si perderà invece nei meandri del cosiddetto "Borgo di Sopra", partendo dalla chiesa di Santa Maria Nuova e San Biagio per arrivare al chiostro della chiesa di San Paolo.

re. fe.