Aspettando il Palio. Isabella e Caterina, doppio omaggio al duca tra cortei e bandiere

Ieri mattina hanno sfilato le contrade di San Luca e Santa Maria in Vado. Al centro la moda alla corte d’Este e la miracolosa tazza di San Giuseppe. .

Aspettando il Palio. Isabella e Caterina,  doppio omaggio al duca tra cortei e bandiere

Aspettando il Palio. Isabella e Caterina, doppio omaggio al duca tra cortei e bandiere

Doppio omaggio al duca nella mattinata di ieri per le strade del centro. Protagoniste le contrade di San Luca e Santa Maria in Vado. Un evento al quale hanno assistito i tantissimi ferraresi e turisti che affollavano il cuore della città. Il corteo di oltre cento figuranti è stato un grande sforzo organizzativo per i contradaioli di Santa Maria, ancora in attesa di riavere la propria sede, chiusa per importanti e necessari lavori di ristrutturazione al tetto, che stanno volgendo al termine. Malgrado questo, la contrada ha portato in piazza un corteo molto folto, con tantissimi giovani e giovanissimi, come testimoniato dai tanti esercizi Under proposti alla Corte ducale, in apertura di spettacolo. Centrale, nel tema del programma, la presenza di Isabella D’Este, grande appassionata di abiti e moda, cui la contrada ha fatto omaggio sfoggiando la figura della contessa di Bari, che indossava un meraviglioso abito dai colori cangianti alla luce, capace di essere giallo e viola allo stesso tempo. L’abito, indossato dalla contradaiola Caterina Guidi, è un originale abito utilizzato nella rievocazione degli anni ‘30 dalla contessa Iole Maffei Gulinelli, realizzato da un bozzetto di Nives Casati. L’abito è stato di recente donato alla contrada dalla famiglia Gualandi. Hanno chiuso lo spettacolo di Santa Maria in Vado, una bassa danza a cura del gruppo danza rinascimente ‘l’Unicorno’ e lo lo spettacolo degli sbandieratori, culminato nell’esibizione del singolista campione di Ferrara, Alessandro Tortorici.

Nell’omaggio al duca di quest’anno, il Borgo San Luca con la sua ‘Compagnia dello Steccato’ ha presentato una vicenda relativa alla vita della santa Caterina de’ Vigri, detta anche Caterina da Bologna. Caterina nacque a Bologna nel 1413 e all’età di undici anni entrò nella Corte Estense come damigella di Margherita d’Este studiò musica, pittura, danza e imparò a poetare. Nel 1427 lasciò la corte e si dedicò alla vita spirituale, nel 1432 professa la regola di Santa Chiara ed entra in clausura nel monastero del Corpus Domini di Ferrara. Nel 1456 Caterina torna a Bologna per fondare il monastero del Corpus Domini e viene nominata badessa, carica che manterrà fino alla morte avvenuta il 9 marzo 1463. Il corpo incorrotto di Santa Caterina è ancora oggi visibile a Bologna al Monastero delle Clarisse. La vicenda messa in scena dal Borgo San Luca si rifà a quella che viene definita ‘la tazza di San Giuseppe’, un oggetto definito miracoloso.