Bio-on, ascesa e caduta della start-up che inventò la plastica biodegradabile

L'azienda Bio-on, una volta valutata miliardi, è stata travolta da scandali e controversie. Il libro di Massimo Degli Esposti ne svela i retroscena, ancora avvolti nel mistero.

Bio-on, ascesa e caduta  della start-up che inventò la plastica biodegradabile

Bio-on, ascesa e caduta della start-up che inventò la plastica biodegradabile

C’è un sogno, quella della plastica pulita. E c’è una realtà: chi ci ha provato potrebbe essere stato malamente "stoppato". Stiamo parlando di ’Bio-on’ un’azienda (addirittura una start up) che iniziò un percorso che in pochi anni la portò all’ingresso in borsa con una capitalizzazione di addirittura 1,3 miliardi (un "unicorno"), ma poco dopo si trovò protagonista di una rovinosa caduta dopo la diffusione di un video per lei molto negativo. Di questa storia (è tuttora in corso un processo) si è parlato diffusamente l’altro pomeriggio nella sala dell’Arengo alla presentazione del libro ("Bio-on, l’unicorno avvelenato") del giornalista (già del Carlino e di QN oltre che del Sole 24 Ore) Massimo Degli Esposti, alla presenza del grande chimico prof. Paolo Galli (fra l’altro direttore del Centro ricerche Natta del petrolchimico di Ferrara). Interessante anche il dibattito che ne è seguito cui ha preso parte il consigliere comunale Tommaso Mantovani che ha promosso l’incontro. Complessa e avvincente come un giallo, la vicenda risulta intrigante e ancora con molti punti oscuri, in particolare sugli aspetti finanziari. Sullo sfondo permane l’impiego, tecnicamente corretto e sostenibile dal punto di vista economico, del brevetto originario, quello della plastica biodegradabile. Appunto: sogno o realtà? E con quanti e quali nemici attorno? a. l.