Bolkestein, la Corte di Cassazione: "Concessioni: la proroga è possibile"

Accolto il ricorso del Sib contro il Consiglio di Stato. Balboni: "È una sentenza che rende giustizia"

COMACCHIO

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal Sib (Sindacato italiano balneari) e dalla Regione Abruzzo, annullando la sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari, imponendone la messa all’asta entro il 31 dicembre 2023. É di poche ore fa l’importante pronunciamento su un tema che interessa anche la costa comacchiese che, come altre comunità rivierasche, sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione. Come emerge dal comunicato sul sito del Sib, la Cassazione ha rilevato "un eccesso di giurisdizione" del Consiglio di Stato cui, ora, toccherà pronunciarsi nuovamente "tenendo conto – si legge in una nota della Regione Abruzzo - anche delle nuove leggi che Parlamento e Governo hanno ratificato dopo la precedente sentenza". Dunque, si aggiunge un ulteriore tassello alla questione. Un commento al pronunciamento della Cassazione è il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, che esprime soddisfazione per l’importante decisione, "che fa giustizia di una pronuncia del Consiglio di Stato che da subito, da modesto giurista, avevo denunciato come palesemente illegittima, perché con essa il potere giurisdizionale si sostituiva al potere legislativo, esorbitando dai propri compiti e violando il principio di separazione dei poteri sancito dalla Costituzione". Balboni, altresì, sottolinea come "adesso il Parlamento potrà proseguire con più serenità il lavoro che, insieme al governo, ha iniziato per garantire i sacrosanti diritti dei nostri operatori balneari". Lavoro che si baserà anche su quanto emerso dalla mappatura delle concessioni che ha sancito l’insussistenza della scarsità della risorsa (in quanto circa i 23 delle spiagge sono risultate ancora libere) e ciò potrebbe evitare l’applicazione in Italia della direttiva Bolkestein, permettendo l’avvio nuove imprese in modo da garantire la concorrenza richiesta dall’Europa senza mettere a gara le concessioni esistenti. In attesa di conoscere gli sviluppi, che emergeranno dalla trattativa tra il governo italiano e l’Unione Europea, nelle scorse settimane l’Amministrazione comunale di Comacchio aveva approvato una delibera per disporre l’estensione della validità delle concessioni demaniali marittime fino al 31 dicembre 2024. Una proroga volta a garantire la continuità dei servizi offerti dai concessionari all’utenza, la conferma degli introiti in favore degli enti concedenti, la conservazione delle infrastrutture.

Valerio Franzoni