Bomba d’acqua, allagamenti e tanta rabbia

Portomaggiore, danni al quartiere africano. I residenti: "Le fogne non tirano, ad ogni temporale è così. La situazione peggiora"

Bomba d’acqua,  allagamenti e tanta rabbia

Bomba d’acqua, allagamenti e tanta rabbia

Il nubifragio che si è abbattuto con violenza dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio ha messo in seria difficoltà la comunità portuense. A cominciare dalla casa della Comunità di Portomaggiore-Ostellato: i sotterranei della struttura sanitaria si sono allagati, compreso il vano ascensori e alcuni spogliatoi. Infiltrazioni d’acqua si sono verificate dal tetto del secondo piano, interessando anche un bagno e due uffici. Immediatamente sono stati allertati i tecnici elettricisti per ripristinare la corrente e permettere agli operatori amministrativi di tornare al lavoro. Non ci sono stati problemi per i pazienti e gli utenti presenti nella struttura rispetto alle prestazioni da erogare. Il personale ha infatti prontamente provveduto a chiudere la zona degli ascensori, a posizionare cartellonistica informativa per segnalare percorsi alternativi e ridurre al minimo i disagi.

Alcune squadre sono già al lavoro per riportare la situazione alla totale normalità. Il sindaco Dario Bernardi ammette i problemi: "Un temporale ha stazionato per oltre un’ora con intensità incredibile. È stata già contattata Hera, le pompe hanno funzionato, ma a fronte di questi quantitativi di pioggia (dai primi dati 50 millimetri in meno di un’ora) il sistema va in crisi. Diverse sedi stradali sono allagate". In sofferenza soprattutto il quartiere africano, nonostante di recente fossero state potenziate le pompe di sollevamento e pulite le caditoie. Sono finite sott’acqua le vie adiacenti il cantiere della piscina comunale, quindi via Tanzania soprattutto, ma anche via Libia e via Ghana.

E’ disperata la famiglia Lo Franco: "Il livello dell’acqua ha raggiunto ha raggiunto una ventina di centimetri solo nel cortile – racconta Anna Lo Franco – abbiamo pregato perché si fermasse, poi ha esondato nel garage e infine è entrata in casa". Il loro appartamento, in via Tanzania, è quello al livello più basso della via. Fino a due anni fa era soggetto ad allagarsi, con il potenziamento delle pompe di sollevamento sembrava che il problema fosse stato risolto, invece è bastato un nubifragio violento per mandare in tilt il sistema fognario del quartiere africano. "Avevo appena comprato i mobili di cucina e ingresso – riprende – con l’aiuto dei familiari siamo riusciti ad asciugare in modo sommario al piano terra, ma i danni si vedranno tra qualche giorno, quando i mobili si asciugheranno".

Via Tanzania è andata sott’acqua in larga parte, ma anche via Ghana ha sofferto gli stessi problemi: "Sono tornato a casa nel pomeriggio e ho trovato il disastro – racconta Giancarlo Ghesini – Avevano promesso che non sarebbe più successo e invece siamo tornati nella stessa situazione di prima". "Tutta la strada era sotto una ventina di centimetri d’acqua – interviene Anna – e ogni volta che passava una macchina si formava un’onda che portava l’acqua in casa". "Andiamo sempre peggio – incalza Giuliana – Intendiamoci, non era il paradiso neanche prima, ma non si era mai arrivati a questi livelli". "E’ un disastro – tira le fila Angela Zucchini –. Le fogne non tirano e poi siamo costretti ad asciugare con stracci e secchi. Non possiamo continuare a vivere con il cuore in gola per dei temporali".

Franco Vanini