Comacchio (Ferrara), 27 giugno 2016 – Seimila branzini morti nelle vasche di Valle Pega. È questo il pesante bilancio dell’azienda di piscicoltura nelle acque interne di Sonia Taddei, che alleva anguilla, branzini, cefali e orate.
«Questo sarebbe stato il nostro primo anno di guadagno – spiega il padre Luciano – quei branzini sarebbero stati pronti fra qualche mese e invece sono morti. Se ne saranno salvati al massimo trecento, se sopravviveranno».
La causa è probabilmente dovuta all’anossia per il caldo di questi giorni, incentivata peró, secondo Taddei, da una carenza d’acqua.
«L’apertura del tubo che attinge dal canale navigabile è troppo piccola e nelle vasche entra poca acqua. Abbiamo già chiesto alla Provincia l’autorizzazione per un altro tubo, ma siamo ancora in attesa. Speriamo ora in un piccolo aiuto».
Fortunatamente i 10 mila branzini piccoli sono ancora vivi, ma la vendita di quest’anno è decisamente compromessa. «Abbiamo fatto un grande investimento e sono 5 anni che paghiamo i contributi. Questo sarebbe stato il primo anno di guadagno e invece siamo rimasti con poche centinaia di pesci. Speriamo che la Provincia ci accordi il permesso per il nuovo tubo, nella speranza che questo possa aiutarci a migliorare le cose».