Camionista nei guai: fermato per un controllo, offre dei soldi agli agenti

Un autotrasportatore di origine moldava a processo per tentata corruzione. Aveva guidato non rispettando i tempi di riposo e ha cercato di ’salvarsi’

Offre soldi alla Polstrada per ’salvarsi’ (foto Polstrada di repertorio)

Offre soldi alla Polstrada per ’salvarsi’ (foto Polstrada di repertorio)

Ferrara, 2 aprile 2024 – Sorpreso al volante di un camion dopo aver violato le norme sulle ore di riposo, un camionista tenta di corrompere l’agente della polizia stradale che lo aveva fermato. Voleva evitare una multa e salvare la patente, ma non fa altro che peggiorare la situazione. L’autotrasportatore riminese è passato in pochi secondi dalla padella alla brace e ora il suo nome è iscritto nel registro degli indagati con accusa pesantissima: istigazione alla corruzione, reato che prevede - in caso di condanna - pene che vanno da un minimo di quattro a un massimo di sette anni. Nei giorni scorsi la Procura di Ferrara ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti del camionista, un 56enne di origine moldava residente da tempo in Romagna.

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Difeso dall’avvocato Luca Greco del foro di Rimini, il conducente di mezzi pesanti avrà ora la possibilità di fornire la sua versione dei fatti e chiarire la propria posizione. Tutto è cominciato durante un normalissimo controllo di polizia stradale in provincia di Ferrara.

L’uomo viene fermato da una pattuglia della Polstrada sulla Romea e gli agenti fanno scattare una serie di accertamenti, a cominciare dal cronotachigrafo digitale a bordo dell’autoarticolato. Emerge dalle misurazioni che il 56enne non ha rispettato le regole che disciplinano il tempo di lavoro e quello di riposo degli autisti professionisti.

L’uomo ha infatti guidato per un numero di ore superiore a quello previsto senza nessuna pausa. Una violazione che comporta la sospensione della patente e una multa molto salata. Il 56enne si ritrova con le spalle al muro: senza la patente, infatti, sarebbe impossibile per lui continuare a svolgere l’attività. Decide così, in maniera molto avventata, di giocarsi l’asso nella manica.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe avvicinato a uno dei poliziotti, prendendolo da parte e offrendogli mille euro per chiudere un occhio. Una mossa disperata che naturalmente non ha attecchito alcun effetto. Anzi, ha spinto l’agente della polizia stradale a denunciare l’autotrasportatore per il reato di istigazione alla corruzione. Accusa di cui ora il 56enne dovrà rispondere di fronte agli inquirenti.