Carabiniera morta, la consulenza: "L’altro conducente era al telefono"

L'incidente che ha portato alla morte di Emily Vegliante, carabiniera di 22 anni, è stato ricostruito grazie a una perizia cinematica. Il conducente dell'altra auto era al telefono e l'impatto sarebbe stato causato da una sua distrazione. Velocità dei veicoli: 90 km/h per la Peugeot e 28 km/h per la Punto. L'uso delle cinture di sicurezza non è stato determinante.

Carabiniera morta, la consulenza: "L’altro conducente era al telefono"

Carabiniera morta, la consulenza: "L’altro conducente era al telefono"

Non sono ancora chiuse le indagini sull’incidente che ha portato alla morte di Emily Vegliante, la giovane carabiniera rimasta uccisa nel frontale con un’altra auto su via Modena, ma iniziano a delinearsi più chiaramente le dinamiche di quanto sarebbe accaduto in quel freddo pomeriggio dell’11 maggio scorso. Carabiniera di 22 anni e mamma di un bimbo di 4, Vegliante si trovava in auto con un collega, entrambi della Compagnia di San Giovanni, quando, procedendo da Renazzo verso Cento, c’è stato l’impatto contro un’auto che arrivava dal senso opposto di marcia. Il pubblico ministero Isabella Cavallari, titolare delle indagini, aveva chiesto al proprio consulente di effettuare una perizia cinematica per ricostruire la dinamica dell’incidente e una sui telefoni cellulari dei due conducenti delle auto. Consulenze che ora sono state depositate e che iniziano a dare riposte ai tanti interrogativi.

Risulterebbe, secondo il documento, che il conducente dell’altra auto fosse al telefono ma non è possibile determinare se stesse usando il sistema integrato di vivavoce o meno. Mentre è stata appurata la dinamica, anche grazie a un testimone oculare: sarebbe quindi stato il centese alla guida della Peugeot ad invadere la corsia dove stavano arrivando i due carabinieri a bordo di una Fiat Punto. Il consulente del pm ipotizza come unica ragione possibile la distrazione, in quanto il tratto di strada percorso è perfettamente rettilineo. Nella perizia vengono definite anche le velocità delle due vetture: 90 km orari per la Peugeot del centese, in un tratto dove il limite è dei 70 kmh e velocità di 28 kmh per la Punto. su cui erano i due militari che "ha rallentato progressivamente davanti alla direzione anomala dell’alto mezzo, facendo il possibile per evitare l’impatto frenando e deviando verso sinistra". Sotto esame anche l’uso delle cinture di sicurezza anche se vengono definite "non determinanti ai fini della sopravvivenza". Sarà la chiusura delle indagini a definire la posizione dei due co-indagati, poi la parola passerà agli avvocati delle difese.