Case popolari, il sindaco:: "La residenzialità è garanzia di equità"

Sul dibattito ’case popolari’ e residenzialità storica, torna a parlare il sindaco Alan Fabbri. E lo fa rispondendo a un...

Sul dibattito ’case popolari’ e residenzialità storica, torna a parlare il sindaco Alan Fabbri. E lo fa rispondendo a un nostro reels pubblicato sulla pagina Instagram del Carlino. "La residenzialità storica – così il sindaco – è una garanzia di equità sociale che valorizza i ferraresi che hanno contribuito a rendere Ferrara quella splendida città che è oggi e gli immigrati che vogliono integrarsi nel nostro territorio e che da più tempo vivono e lavorano, con le loro famiglie, in città. Nessuna discriminazione, solo equità sociale e il diritto per tanti anziani in difficoltà di non vedersi superati nelle graduatorie (come tanto spesso è accaduto in passato) da chi magari è appena arrivato e avrebbe altre forme di tutela.

Eliminare la possibilità di valorizzare gli anni di residenza in un Comune per accedere alla casa popolare, è una scelta iniqua che ferisce i cittadini bisognosi. Grazie alla residenzialità storica che abbiamo applicato dai primi mesi del nostro insediamento abbiamo portato la percentuale di famiglie italiane in difficoltà, molte delle quali con anziani e persone con disabilità a carico, al 72% delle nuove assegnazioni nei primi 100 posti.

Applicare la residenzialità storica significa dare il diritto ad accedere alla casa popolare dopo anni di attesa a chi senza questo criterio si troverebbe (italiano o straniero che sia) sempre in fondo alla graduatoria.

Per questo – chiude Fabbri – la scelta di cancellare questa possibilità fatta dalla giunta regionale e dal presidente Bonaccini è profondamente sbagliata e rischia di aumentare le tensioni sociali invece che ridurle".