Cattedrale, 320mila euro per restaurare l’organo

La terza parte del cantiere finanziata dalla Regione con settantamila euro

È un’operazione a metà fra lo storico, il religioso e il culturale. Il plafond complessivo di risorse è cospicuo: oltre 320 mila euro. È una parte fondamentale dell’ampio recupero della Cattedrale, forse l’anima del duomo stesso. L’organo. Per la verità, come ricostruiamo grazie all’ausilio di don Marino Vincenzi che ha curato tutto l’iter, le operazioni di recupero dell’organo erano iniziate prima dell’inizio del cantiere in cattedrale.

"Volevo che quello strumento straordinario tornasse a suonare", dice a chiare lettere don Marino. Prima di tornare a sentir echeggiare quelle note che sanno di spiritualità profonda e fede autentica, bisognerà attendere quest’estate. Un cospicuo contributo – oltre settanta mila euro - per ultimare la ‘terza’ parte del restauro dell’organo è stato fornito dalla Regione, su indicazione degli assessori alla Cultura, Mauro Felicori e al Bilancio, Paolo Calvano.

"Il restauro dell’organo – commenta Felicori – rappresenta un momento alto in cui ci incrociano la volontà di preservare i beni culturali, il rispetto della fede e il dialogo proficuo tra istituzioni laiche e religiose. L’organo della cattedrale estense è un gioiello che caratterizza il monumento, ne è parte integrante. Motivo per il quale abbiamo scelto di finanziare l’opera". Il finanziamento concesso dalla Regione per ridare voce allo strumento fa parte di una strategia più ampia. "Nelle chiese, anche più periferiche, di tutta la Regione – prosegue Felicori – ci sono degli autentici gioielli. Organi straordinari, strumenti dal grande valore storico. Restaurarli significa valorizzarne le specificità e dar modo alle comunità di rivivere una tradizione, quella della musica religiosa, che storicamente ci appartiene". In alcuni contesti la musica dell’organo diventa un’occasione di aggregazione attorno alla quale costruire momenti ad hoc. È l’idea che ha anche don Marino Vincenzi che, al Carlino, spiega di voler "realizzare, una volta ripristinato lo strumento, dei momenti musicali e di approfondimento storico aperti alla città per far conoscere l’organo a ferraresi e non solo". I lavori sono stati portati avanti dalla ditta che, già nel 1967 in occasione dell’ultimo restauro, ci aveva messo mano. Come abbiamo detto, si tratta di un cantiere ‘modulare’. L’ultima parte – quella finanziata appunto da viale Aldo Moro e in parte dalla Cei – consiste nella ricostruzione dell’intelaiatura che contiene le canne. Un processo laborioso e articolato che, stando a quanto dice don Vincenzi, "entrerà nel vivo tra circa un mese".

Particolarmente soddisfatto dell’operazione è l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano. "Ultimati i lavori che hanno consentito la riapertura della Cattedrale – così l’assessore – ci sembrava un peccato lasciare indietro una parte fondamentale come l’organo per il quale non erano state stanziate sufficienti risorse. Di qui la decisione da parte della Regione di sostenere economicamente l’opera. Per noi, si tratta di un’opera prioritaria. La ‘voce’ del Duomo, deve tornare a farsi sentire".

Federico Di Bisceglie