Chiesti fino a cinque anni per gli ‘amici di Igor’

La procura chiede condanne severe per i cosiddetti 'amici di Igor', accusati di vari reati tra cui furti e favoreggiamento. Il processo è stato aggiornato al 12 marzo per la sentenza.

La procura presenta un conto salato ai cosiddetti ‘amici di Igor’. Nella mattinata di ieri è approdato alla fase della discussione il processo a cinque soggetti finiti sotto osservazione durante la latitanza del pluriomicida serbo Norbert Feher, alias Igor il Russo, dopo l’uccisione del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri. In un primo momento alcuni di loro erano stati sospettati di avere in qualche modo favorito la fuga del killer, essendo tutte persone che avevano conosciuto o avuto a che fare con lui in passato. L’attività di indagine – durata da aprile a settembre del 2017 e fatta di pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali – non portò ad alcun risultato dal punto di vista del favoreggiamento a Igor. Ha però sollevato il velo su un’altra serie di reati, in particolare furti sparsi sul territorio della provincia. La procura ha contestato a vario titolo agli imputati diversi colpi compiuti su mezzi da lavoro, in aziende agricole e anche alla Festa dell’Unità di Portomaggiore, dove avevano rubato un’affettatrice. Nel mirino anche gasolio estratto dai serbatoi di escavatori trovati lungo la golena del Po, metallo e rame asportati da aziende della zona di Codigoro e addirittura un treno di vecchie gomme invernali, rinvenute in un casolare di campagna.

Ieri mattina, davanti al giudice Sandra Lepore, il processo agli amici di Igor è arrivato alle battute conclusive. Il pubblico ministero onorario Stefania Borro ha formulato le richieste di pena. Al netto di un non doversi procedere per un paio di capi di imputazione e un’assoluzione per altri due episodi, la procura ha chiesto condanne severe per le contestazioni rimanenti. Per Calcedonio Di Liberto la richiesta è di cinque anni di reclusione più 1.500 euro di multa. Tre anni e quattro mesi oltre a mille euro di multa è la pena proposta per Matteo Grandi, Gianluca Bernardoni ed Eros Cavazza. Per Massimo Cavazza, infine, il pubblico ministero ha chiesto cinque anni e mezzo più duemila euro di multa. Il processo è stato quindi aggiornato al 12 marzo per la sentenza.

f. m.