
Ciclismo ’lento’, la star è Bugno: "In bici serve più sicurezza"
"Con oltre 230 partecipanti questo è un Festival che è cresciuto. Le cicloschiappe sono sempre esistite e sono la maggioranza ma ora, anche grazie a noi, non se ne vergognano più". E’ così che ieri Guido Foddis ha dato il via al Festival del Ciclista Lento con la sua 5 km in 5 ore. "Ogni anno c’è qualche veloce che viene e abiura – prosegue –. Quest’anno è il pluri iridato e maglia rosa Gianni Bugno, che ha piegato la sua natura di campione purosangue adeguando la sua andatura". Campione che ieri sera si è raccontato al Factory Grisù. "Lo sport non era mai entrato in casa mia prima di me – ha detto Bugno –, ho visto il Giro passare sotto casa e ho deciso di prendere la bici e provare. Cos’è la bici? E’ bella perchè ti sposti velocemente e senza inquinare e per me era anche un mezzo per staccarmi dalla famiglia e diventare autonomo". Un racconto dalla prima corsa ‘dove mi hanno preso all’ultimo km’, alla prima vittoria ‘alla festa della mamma’. "E’ stata mamma su una graziella ha insegnarmi ad andare in bici – ha continuato aprendo la porta dei ricordi –, quando sono passato professionista ho capito che la mia passione era diventata una realtà lavorativa. E ho smesso quando non mi divertivo più. Le sconfitte? Sono importanti perchè da lì si impara poi a vincere". E la grinta di chi il Giro l’ha vissuto in rosa fin dalla prima tappa e si è battuto anche per la sicurezza. "Chi vuole andare in bici deve andare in posti isolati o stare attento perchè i pericoli sono ovunque, bisognerebbe cominciare dalle scuole a insegnare ai bimbi cos’è la bici e il codice della strada, per farli diventare adulti responsabili e non ghettizzare le bici sulle piste ciclabili, che spesso si degradano perchè vengono abbandonate dai comuni". E oggi pedalerà alla Granfondo del Merendone, nel circuito delle sagre. Tornando invece alla lenta 5 km in 5 ore, tra i vari presenti è stata occasione per lanciare il messaggio positivo del padovano Lorenzo Sacchetto. "Nel 2021 sono stato operato per limitare il Parkinson e con la bici ho ritrovato la libertà e un modo per tenerlo sotto controllo aumentando la socialità – ha detto –. L’attività fisica migliora molto la postura e fa riprendere la socialità che si era messa da parte per lo sconforto e il disagio di farsi vedere in pubblico col tremore. E sto cercando di trasmettere a tutti questo messaggio per vincere la malattia".
Laura Guerra