Cinque anni di passione "Danni alla frutta dell’80% Ora salviamo il prodotto"

Coldiretti Ferrara difende il mercato ortofrutticolo ferrarese dai danni causati da cimice asiatica, grandine, gelate e alluvioni. Ricerca, innovazione, tecnologie avanzate e garanzie sui redditi degli agricoltori sono necessarie per preservare la qualità dei prodotti. No alle speculazioni.

Cinque anni di passione  "Danni alla frutta dell’80%  Ora salviamo il prodotto"

Cinque anni di passione "Danni alla frutta dell’80% Ora salviamo il prodotto"

Parola d’ordine: "difesa del nostro prodotto". E soprattutto "no alle speculazioni". Alessandro Visotti, direttore di Coldiretti, in prima linea per la difesa del mercato ortofrutticolo ferrarese. "Sappiamo bene l’entità del danno – dice – e proprio per questo che va salvaguardato ancora di più il lavoro dei nostri agricoltori".

La grandine ha dato la mazzata finale al comparto. Parla di entità del danno, ovvero?

"Tra hinterland cittadino – da San Bartolomeo a Sant’Egidio, da Marrara a Gaibanella – e alto ferrarese, abbiamo danni sull’80% del prodotto. E veniamo da cinque anni dove la frutta a Ferrara ne subisce di tutti i colori: cimice asiatica, grandine, gelate, ripercussioni dell’alluvione in Romagna".

I climatologi dicono che dobbiamo abituarci a questo clima pazzo, ma come fare con i danni continui?

"Accelerare su ricerca, innovazione e sperimentazione. Puntare sulla tecnologia di evoluzione avanzata, trovare piante più resistenti a questi cambiamenti. Poi intervenire con precise garanzie sui redditi degli agricoltori: se ho speso questo, almeno devo riportarlo a casa".

Sulle bancarelle della frutta troviamo ora prodotti ammaccati a un certo prezzo, e lo stesso prodotto ma perfetto visivamente a uno o due euro in più al chilo. Cosa fare?

"La frutta deve essere acquistata per il valore che rappresenta, poi bisogna difendere in tutti i modi i nostri prodotti. La qualità di frutta e verdura ferrarese è il top, anche se con ammaccature da grandine. La mia speranza, infine, è che non vi siano speculazioni, altrimenti sarebbe la fine".

Diciamo che questo disastro continuo nelle campagne non è un bel biglietto da visita per un futuro agricoltore o per uno che vuole investire nella terra. Sbaglio?

"La crisi c’è ed è sotto gli occhi di tutti. Ma l’agricoltura, tra i settori più martoriati, attira ancora i giovani. Abbiamo buoni input di questo".

n.b.