Concessioni balneari: "Presto le linee di indirizzo"

L’assessore Antonio Cardi fa il punto a pochi mesi dalla scadenza europea "Impossibile fare i bandi, spiegheremo bene la necessità della dilazione".

Concessioni balneari: "Presto le linee di indirizzo"

Concessioni balneari: "Presto le linee di indirizzo"

COMACCHIO

Il Comune di Comacchio sta seguendo con attenzione la questione relativa alle concessioni demaniali marittime. A testimoniarlo sono le parole dell’assessore Antonio Cardi che ripercorre quanto recentemente emerso. Lo scorso 5 ottobre, in occasione dell’ultimo appuntamento del tavolo tecnico fra governo e associazioni di categoria sulla mappatura dei litorali italiani, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha divulgato i dati definitivi del suo lavoro di ricognizione sul demanio marittimo italiano. In base allo studio, realizzato elaborando le statistiche del Sid (Sistema informativo demanio), il 33% delle spiagge italiane è occupato da concessioni o domande di concessione, mentre il restante 67% è libero. "Il governo – riporta l’assessore Antonio Cardi - ha effettuato questo lavoro con l’intenzione di dimostrare che le spiagge in Italia non sono una risorsa scarsa, e pertanto sarebbe possibile rispettare la direttiva europea Bolkestein, che impone la concorrenza sulle concessioni di beni pubblici, assegnando i tratti di coste libere per permettere di avviare nuove imprese, senza rimettere a gara quelle esistenti. Ad oggi i Comuni che dovessero indire le procedure selettive per l’assegnazione delle concessioni di spiaggia, renderebbero vano il lavoro del Tavolo tecnico del governo in materia di scarsità di risorsa naturale, e gli attuali concessionari dovrebbero affrontare le procedure privi di qualsiasi tutela per aver saputo valorizzare le spiagge italiane nel tempo, dando vita a un modello turistico unico al mondo". L’assessore Antonio Cardi auspica, dunque, che il governo attivi immediatamente una interlocuzione con l’Unione Europea coi dati che il tavolo tecnico ha definito e che apra un confronto concreto con Regioni, Comuni e organizzazioni sindacali per trovare una soluzione che sposti in avanti la scadenza del 31 dicembre 2023 "e che consenta ai Comuni di muoversi in un contesto diverso dall’attuale che li vede sotto il condizionamento di una responsabilità rispetto alle evidenze pubbliche da avviare, ma nella chiara situazione di non potervi fare fronte – puntualizza Cardi -. Nell’immediato la Giunta di Comacchio formulerà un Atto di Indirizzo finalizzato al recepimento di quanto espressamente previsto dalla Legge Draghi sulla Concorrenza in merito alla dilazione concessa ai comuni per indire le evidenze, motivandola correttamente con l’impossibilità di predisporre i bandi entro il 31 dicembre 2023: questo passaggio espressamente previsto della Legge Draghi resta assolutamente valido in quanto nessuno l’ha impugnato e nessuno l’ha contestato".

Valerio Franzoni