Cpr, ’caccia’ all’area. Il prefetto: "Il sito?. Servono tempi lunghi e scelte condivise"

Da Palazzo Giulio d’Este si predica calma dopo le parole di Balboni. Il quale ha suggerito a Piantedosi "altri luoghi più adatti di Ferrara".

L’ipotesi di un Cpr ’trasferito’ dalla città a un luogo ancora top secret del basso ferrarese fa saltare il tappo. Con i sindaci, come si potrà leggere nel pezzo sotto, già in subbuglio e tutti uniti nel dire "nel caso, no grazie...". Insomma, le parole del senatore di Fd’I Alberto Balboni nell’intervista di ieri sul Carlino ("Al ministro Piantedosi ho suggerito luoghi più adatti di Ferrara"), non sono passate inosservate e hanno riaperto lo squarcio della polemica che impazza da ormai un mese. E dalle parti di Palazzo Giulio d’Este cosa si dice? Per il momento vige la massima cautela anche se il suo vertice ieri non si è sottratto dal rilasciare una dichiarazione: "La valutazione , strutturale e tecnica, – così il prefetto Massimo Marchesiello – e la selezione del sito è tuttora in corso e presuppone, con tempi fisiologicamente lunghi, condivisioni politiche non disgiunte da quelle espresse da parte dei ministeri competenti". Insomma, calma e gesso senza fare il passo più lungo della gamba.

Innegabile che a Roma chiacchierate, valutazioni e incontri continuano per valutare quali piazze sarebbero più adatte per la costruzione dei nuovi centri di permanenza e rimpatrio in Italia, tra cui compare pure la nostra città. E dopo la missione capitolina del vicesindaco Nicola Lodi a colloquio, il 22 novembre, con il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ("Ciò che deve essere chiaro a tutti i cittadini è questo – assicurò Lodi –: da Roma hanno individuato la nostra provincia come luogo su cui acquisire elementi informativi e giuridici per realizzare questa struttura. Si tratta di uno studio di fattibilità"), si è mosso anche il senatore Balboni con il ministro Matteo Piantedosi "per capire in base a quale criteri fosse stato individuato il sito dell’aeroporto di Ferrara come potenziale sede del Cpr che deve essere realizzato in Emilia Romagna". La risposta del capo del dicastero all’Interno? "Che l’ipotesi – ha aggiunto Balboni al nostro giornale – era frutto di un lavoro tecnico di analisi del territorio regionale svolto dai prefetti dell’Emilia Romagna". No comment sull’eventuale cambio di programma, ovvero l’ipotesi di un’area nel basso ferrarese. "Ho solo detto al ministro – ha chiuso Balboni – che conoscevo altri luoghi che potevano rispondere alle condizioni prescritte dalla legge e gli ho chiesto se potevo segnalargliele". Stop. Palla al prefetto. Il quale ieri ha predicato cautela. E se alla fine, dopo la bufera e gli stracci volati, la scelta definitiva ricadesse altrove, fuori cioè dai confini ferraresi? Ipotesi, anche questa, che non è da scartare...

Nicola Bianchi