Dal Pnrr risorse per i disabili Obiettivo: autonomia abitativa "Così cambia l’assistenza"

Il progetto coinvolgerà Acer, Ausl e sociale. L’assessore Coletti: "Esempio di sinergia". Due i gruppi-appartamento: per chi ha difficoltà motorie pronta una casa ’domotica’.

Dieci posti ricavati in due gruppi-appartamento per aumentare la capacità di risposte in tema di inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. È la sintesi del progetto ’L’autonoMIA cresce insieme’ che il Comune di Ferrara attuerà dopo aver intercettato quasi 600mila euro nell’ambito della linea di investimento 1.2 del Pnrr, Missione 5 componente 2, destinata a finanziare progetti personalizzati e partecipati di autonomia per i disabili.

"La realizzazione di questa progettualità – afferma l’assessore alle Politiche sociali Cristina Coletti (nella foto) – è strategica nell’opera di rafforzamento della rete assistenziale nei confronti delle persone con disabilità in età lavorativa e delle persone loro vicine. Sin dalla fase pianificatoria delle azioni del Pnrr abbiamo ritenuto di coinvolgere il Comitato Ferrarese Area Disabili e gli enti del terzo settore, che saranno fondamentali per portare a compimento gli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere in tema di inclusività relazionale, lavorativa e di autonomia abitativa. Grazie alla collaborazione del mondo associazionistico saremo sempre più in grado di offrire una vasta serie di azioni mirate a dare riscontri alle aspettative dei cittadini più fragili. Con grande soddisfazione entriamo nella fase operativa del piano".

’L’autonomia cresce insieme’ è predisposto con l’idea di coinvolgere dieci beneficiari, da inserire in due gruppi-appartamento, per i quali sviluppare azioni personalizzate e un percorso di formazione, anche digitale, che aiuti l’inserimento lavorativo delle persone. I gruppi sono realizzati in uno stabile messo a disposizione dal Comune attraverso Acer, in una zona ad alta densità di servizi. I dieci cittadini individuati, per ciascuno dei quali un’equipe multidisciplinare ha il compito di stilare un progetto personalizzato con gli obiettivi da raggiungere, saranno quindi divisi in due unità abitative: una da sei posti dedicata a chi soffre di disabilità cognitiva, e una da quattro per chi ha disabilità motorie. In quest’ultimo appartamento saranno installati anche sensori e ausili domotici, a scopo di rendere l’abitare il più possibile autonomo.

Il progetto è stato anche oggetto di un patto di co-responsabilitàche definisce i ruoli delle realtà che hanno collaborato con l’amministrazione, inclusa l’Ausl. Per l’assessore Coletti è "un esempio di sinergia positiva".