Ecco ’La Valle del vino’, il miracolo italiano nel cuore della California

Il libro "La Valle del Vino" di Pietro Pinna racconta il contributo dei viticoltori italiani in California dal 1850 al 1950, senza retorica. Presentato a Ferrara, evidenzia il legame tra migrazioni, storia e cultura, con riferimenti al proibizionismo e al ruolo del vino. Sostenuto dall'imprenditore Piero Delogu, il testo promuove l'importanza delle relazioni culturali ed economiche tra Italia e California.

Ecco ’La Valle del vino’, il miracolo italiano nel cuore della California

Ecco ’La Valle del vino’, il miracolo italiano nel cuore della California

Nessuna agiografia della presenza italiana in America, nessuna retorica e nessun ‘miserabilismo’. La Valle del Vino (Viella), sottotitolo ’Un secolo di presenza italiana in California (1850-1950)’, di Pietro Pinna, racconta l’importanza della storia delle migrazioni nella società contemporanea e il contributo dei viticoltori italiani nella nascita del comparto. Famiglie giunte ora alla seconda o terza generazione che non parlano italiano, sia come forma di affrancamento sia perché sussiste una distanza cronologica per cui le ‘radici’ come bisogno di riconoscimento si sono effettivamente perse. Il testo è stato presentato nei giorni scorsi alla sala conferenze della Camera di Commercio di Ferrara, in un evento coordinato dalla giornalista Camilla Ghedini con interventi di Paolo Govoni, vice presidente della Camera di Commercio di Ferrara Ravenna - che ha firmato l’introduzione - e di Anna Quarzi, Presidente Isco. Si è così snodato tra aspetti economici, storici e culturali. Del resto il legame tra bevande alcoliche e politica è stato segnato dal proibizionismo, che ha visto in molti stati americani, nel 1920, l’applicazione del XVIII emendamento, che impediva produzione, vendita, trasporto, importazione del vino in nome della ‘moralità’ e della stabilità della famiglia. Chiama quindi in causa protestantesimo, cattolicesimo, emancipazione femminile. Un volume attuale, nato nell’alveo dell’Isco di Ferrara e dell’Università degli Studi di Bologna, la cui pubblicazione è stata sostenuta dall’imprenditore e viticoltore sardo Piero Delogu, titolare delle omonime tenute, cui Govoni dedica parole di apprezzamento nel suo contributo, ricordando come "lui non ha dubbi: un buon vino è frutto della combinazione di tre elementi: uomo, terra, tempo. Gli stessi che a mio avviso lo caratterizzano come imprenditore. Il sostegno che ha dato alla divulgazione del libro partendo dalla sua Sardegna conferma il potere universale del nettare di Bacco. Il filo che con il libro lega Italia e California, passando per Sardegna ed Emilia Romagna è testimonianza di come amicizia e buone relazioni siano un veicolo formidabile di cultura e produttività. Piero incarna una forma di mecenatismo che affermando questi valori diventa catalizzatore di un sistema economico attrattivo e lungimirante".