FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Fair play, l’appello di Anselmo: "La politica non si basi sull’odio. Il confronto sia sano e umano"

L’avvocato dopo i recenti dibattiti: "Anche io vittima di campagne di fango, è doloroso. La candidatura? Ci sono condizioni imprescindibili per me, a breve scioglierò la riserva".

Fair play, l’appello di Anselmo: "La politica non si basi sull’odio. Il confronto sia sano e umano"

Fair play, l’appello di Anselmo: "La politica non si basi sull’odio. Il confronto sia sano e umano"

"Una competizione elettorale che si basa su odio e brutalità non è una vera competizione elettorale. Un sano confronto, senza abbandonare il concetto di umanità, è assolutamente auspicabile". L’avvocato Fabio Anselmo scandaglia le ultime schermaglie politiche (locali e non solo) prima con l’occhio del legale, poi con quello della vittima di campagne di odio social e, solo alla fine, con quello di possibile (ma ancora con riserva) candidato alle elezioni amministrative come sfidante del sindaco Alan Fabbri.

Anselmo, spesso il dibattito politico sfocia in attacchi personali e violenza verbale. Come legge questi fenomeni?

"Questo bisogno di creare un nemico mi stupisce e amareggia. Purtroppo però, questa tecnica paga, perché è nelle corde di tanti cittadini carichi di rabbia. Un tema su cui riflettere".

Colpa dei social?

"In realtà questo è il classico ragionamento di chi guarda il dito e non la luna. I social sono terreno di conquista per la brutalità comunicativa, è vero, ma in realtà possono essere usati in maniera nobile, per una informazione più libera e immediata".

Spesso un dibattito che nasce online dà il via a campagne di insulti da parte degli utenti. Ne è un esempio recente il botta e risposta tra Fabbri e l’ex sardina Mattia Santori. Come gestire queste derive?

"Superfluo dire che questo tradisce mancanza di contenuti e un deficit culturale imbarazzante. Mi aspetto che il sindaco, che conosco come persona non priva di senso di umanità e responsabilità, prenda le distanze da questi fenomeni barbari".

Fenomeni, come il cosiddetto ‘shitstorming’, che ha provato anche sulla sua pelle.

"Essere vittima di shitstorming ha il sapore della brutalità, è incompatibile con il terreno della politica. Quello che ho subito insieme a Ilaria (Cucchi, compagna di Anselmo e senatrice di Avs, ndr) ha provocato dolore. Per me è incomprensibile che si possa concepire la politica in questo modo, con valanghe di fango verso l’avversario".

Ne vede tracce anche nel dibattito ferrarese?

"Se il buongiorno si vede dal mattino, la situazione non fa ben sperare. L’attacco personale, le fake news non rappresentano una buona comunicazione politica, sono una degenerazione. Spero che questo non accada più".

A lei è capitato?

"Ho subito un attacco dal sindaco nel quale mi si accusa di avere aperto un dominio del mio studio legale solo in vista della candidatura. Ma chiunque lo apra può vedere che è un dominio professionale, svincolato da ogni tipo di interesse politico. Perché quindi buttare tutto in caciara? Se un sindaco ha la forza e la tranquillità del buon fare, non ne ha bisogno".

Il dibattito sulle case popolari ha avuto il suo culmine in un aspro scontro tra sindaco e vescovo. Che idea si è fatto?

"Non ho memoria di situazioni analoghe. Non vedo lo scopo politico del dileggiare il vescovo per la sua sede. Almeno se intendiamo la politica nel senso nobile del termine".

Lei è ancora un candidato con riserva. Quando deciderà?

"In questi mesi il calore di tanti cittadini mi ha scaldato il cuore. Non me lo aspettavo. Ci vorrà ancora qualche tempo. Per me sono imprescindibili alcune condizioni, che si stanno verificando. Non scalpito, perché sono consapevole che sarebbe un impegno importante. Perciò deve essere ben ponderato".

Nel caso, che candidato sarà?

"Civico, senza casacche di nessun tipo".

Qualcuno potrebbe però dire che la sua attività abbia avuto nel tempo una caratterizzazione netta.

"I processi per i quali sono noto hanno una caratterizzazione politica, nel senso che si discute dei rapporti tra Stato e cittadini quando sono segnati da abusi, ma non certo partitica".

C’è già chi si aspetta una campagna elettorale ‘di sangue’.

"Non siamo in guerra, siamo persone civili dotate di un certo livello culturale. Spero che episodi come quelli che hanno riguardato il vescovo o Santori non si ripetano. Fabbri non ha bisogno di trascendere in quel modo".