"Fenomeno da estirpare". Le imprese fanno squadra

Il punto a Unife: "L’arma vincente è la Rete del lavoro agricolo di qualità"

Il caporalato è un fenomeno che ha le sue radici anche sul nostro territorio. A dirlo, oltre ai sindacati, sono anche le inchieste della procura che, in più occasioni, hanno portato alla luce reti di sfruttamento di lavoro. Del delicato tema si è parlato nei giorni scorsi a Unife, nell’ambito di un convegno. Tra i protagonisti la Flai Cgil, che ha insistito sull’importanza della Rete del lavoro di qualità per estirpare tale fenomeno. "Caporalato e sfruttamento nei campi non riguardano soltanto il Nord Italia e solo i lavoratori immigrati, la situazione oggi è ben diversa e più complessa, come registriamo nella nostra ricerca" spiega il segretario generale Flai nazionale Giovanni Mininni durante la presentazione del VI rapporto Agromafie e caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto, che si è svolta al dipartimento di Giurisprudenza. L’iniziativa era inserita nel ciclo ‘Conversazioni interdisciplinari’, a cura del Centro studi giuridici europei sulla grande criminalità. Durante l’evento, sindacalisti e giuristi hanno condotto un dialogo proficuo sullo stato dell’arte della lotta ai gravi abusi che subiscono lavoratori e lavoratrici nelle campagne italiane.

"Per estirpare il fenomeno del caporalato in agricoltura, occorre puntare sempre di più sulle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. Qui a Ferrara la sezione è stata creata lo scorso luglio. Lo scopo è la prevenzione del caporalato e lo sfruttamento lavorativo, tramite la collaborazione di sindacati, datoriali, Inps, Inail, forze dell’ordine, Ispettorato del lavoro e altri attori. Ma le aziende devono iscriversi e tutti fare la loro parte" spiega Dario Alba, segretario generale Flai Ferrara. L’attività delle sezioni territoriali è importante, anche a fronte di un panorama in agricoltura che cambia. "I caporali intervengono rispondendo ahimè ad un bisogno di lavoratori ed imprese, e sono ormai diversi da come possiamo immaginarli, non di rado sono persone in giacca e cravatta" chiarisce nel proprio intervento Alba. Al momento sul nostro territorio sono 200 le imprese aderenti alla Rete (con un peso del 4,69% sul complesso di adesioni a livello nazionale).

Ad introdurre il convegno, Stefania Buoso e Donato Castronuovo, che hanno preceduto le relazioni di Ludovico Bin, Francesco Diamanti e Riccardo Tonelli, giuslavoristi e penalisti provenienti dalle università di Ferrara o di Modena e Reggio Emilia.

re. fe.